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E’ cominciata la “Settimana della legalità” a Torre Annunziata. Numerose le iniziative in ricordo alle vittime della camorra

E’ cominciata due giorni fa, il 19 marzo ed andrà avanti fino al 26, la “Settimana della legalità”, promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali e da quello alla Sicurezza. La settimana si è aperta con una conferenza stampa presso la sala Visone-D’Alessio in via Parini. Martedì 20 invece, è partito il laboratorio di formazione sui servizi socio-educativi. Durante la stessa giornata, Cesare Moreno, maestro di strada e coordinatore del progetto “Chance” ha presentato il libro “Insegnare al Principe di Danimarca”, di Carla Melazzini. Mercoledì 21 marzo, in occasione della giornata nazionale dedicata alla memoria delle vittime di mafia, presso il liceo Pitagora si è svolto lo spettacolo “Cantata dei bambini morti di mafia” di Luciano Violante, a cui hanno preso parte gli allievi della scuola di teatro La Bazzarra. Lo spettacolo, che al mattino era riservato agli alunni, si è ripetuto alle 18:00 per tutti i cittadini. E’ stata inoltre inaugurata, presso l’azienda Marchese, in via Roma 94, una targa in memoria di Andrea Marchese, vittima della camorra. Alla manifestazione era presente il presidente regionale della commissione antiracket, Franco Malvano.

Lunedì 26, ultimo giorno della manifestazione, sarà celebrata alle ore 18:00 presso la chiesa di San Francesco di Paola, una messa in ricordo di Matilde Sorrentino. Presso il teatro San Francesco, alle 18:45, sarà allestito lo spettacolo teatrale “Ladri di sogno”, a cura del gruppo teatrale delle parrocchie Santa Maria del Consiglio e Sant’Antonio, “The Dreamcatcher”.

Durante tutta la settimana è possibile visitare la casa famiglia dedicata a Matilde Sorrentino, grazie all’iniziativa “Conoscere Mamma Matilde”. La struttura è aperta dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 20:00.
Parlare di mafia non è mai abbastanza ed è importante ricordare coloro che per il loro coraggio, o per una tragica fatalità, sono stati uccisi. Purtroppo, Torre Annunziata, ha visto spesso queste scene di dolore. Ricordiamo solo alcune delle persone che hanno perso la loro vita per mano della camorra, affinché le loro storie restino impresse anche a chi non ha conosciuto direttamente i fatti. Matilde Sorrentino, la mamma coraggio che denunciò i fatti che si stavano consumando nella scuola del rione Poverelli, dove si era organizzato un giro di pedofili nell’inconsapevolezza ed indifferenza generale. Fu, per questo motivo, uccisa da un killer, che le sparò il 26 marzo di otto anni fa. Luigi Staiano e Raffaele Pastore, uccisi per aver denunciato i loro aguzzini. Ci sono poi coloro che perdono la vita “per caso”, come Rosa Visone, colpita accidentalmente da un proiettile vagante durante un conflitto a fuoco, durante il quale morì il maresciallo Luigi D’Alessio, o addirittura Giuseppe Veropalumbo, che il 31 dicembre 2007, fu colpito da un proiettile vagante sparato da qualcuno che intendeva così festeggiare.

Queste sono solo alcune delle storie delle vittime di mafia di un territorio martoriato da questa piaga. Sperare che un giorno questo male venga estirpato è obbligatorio, ma sta alle coscienze di ognuno mettere i semi affinché vi si possa riuscire: fino a che coloro che denunciano saranno casi isolati, fino a che si continuerà ad avere paura di tenere la testa alta e si sarà disposti ad accettare tanti piccoli o grandi compromessi, ci ritroveremo a contare ancora le vittime ed a raccontare storie di nuovi Andrea Marchese o Rosa Visone.

Anna Bottone

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