Tra gli articoli di cui si compone il provvedimento contenente “misure urgenti in materia ambientale” troviamo : un articolo per far fronte alla situazione critica nella gestione dei rifiuti in Campania e un secondo sui sacchetti di plastica biodegradabili. Un terzo riguarda i materiali di riporto.
Il trasferimento fuori regione dei rifiuti campani che potrà avvenire soltanto con “l’intesa della singola regione interessata” (art.1 comma 2-bis). Un altro importante provvedimento riguarda la proroga di sei mesi per l’emanazione di un decreto interministeriale sui parametri di biodegradabilità e compostabilità dei sacchetti. Uno slittamento che sposta dal 31 luglio al 31 dicembre 2012 il divieto di commercializzazione per tutti quei sacchetti che non rispettano la norma Ue (UNI EN 13432:2002), cioè i criteri di biodegradabilità: le sanzioni potranno arrivare fino a 100.000 euro e scatteranno dal 31 dicembre del 2013 in poi.
Si introduce quindi il richiamo a “forme di promozione della riconversione degli impianti esistenti” che attualmente producano shopper non biodegradabili. “Questo voto – afferma il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani – mette fine alle sciocche mistificazioni messe in atto da chi, come alcuni pseudo ambientalisti, tentava di svilire una norma fondamentale per liberare il nostro paese dall’invasione delle buste di plastica”. L’approvazione di questa norma – prosegue Ciafani in una nota – sostenuta anche dall’Ordine del giorno presentato dai senatori Ferrante e Fluttero, può offrire un futuro possibile a alcune aree industriali del nostro Paese in evidente declino.se
All’art.1, sui rifiuti in Campania, si parla anche di realizzazione di impianti per la frazione organica, ampliamento dei compiti e prolungamento del mandato dei commissari straordinari regionali, oltre al differimento al 31 dicembre 2013 del termine per l’aumento all’8% della capacità ricettiva degli impianti di compostaggio nazionali. Viene anticipata al 31 dicembre 2012 il termine per l’elaborazione, da parte del ministero dell’Ambiente, di un Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti. Inoltre il termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa non sarà più realizzato.
Buone notizie anche per le tasche di tutti i cittadini campani: il termovalorizzatore di Acerra non deve più esser acquistato dalla Regione, e quindi pagato tramite la TARSU. Viene poi indicato un impianto di recupero e smaltimento di rifiuti nel comune di Giugliano, che, come sostiene fortemente il sindaco di Giugliano Pianese, “smaltirà solo le 8 milioni di ecoballe di Taverna del Re”
L’articolo 3 chiarisce che i “materiali di riporto” sono esclusi dalla normativa sui rifiuti. In linea con l’Europa, viene inserita una norma in cui si conferma che nel più ampio concetto di “terreno, suolo e sottosuolo” deve ricomprendersi anche la matrice ambientale “materiale di riporto”. Si rinvia a data da destinarsi un provvedimento sulla definizione della caratteristica di pericolosità dei rifiuti.
Il punto per la Lega però è squisitamente politico: “Noi – dicono il presidente della commissione Angelo Alessandri e il deputato della LEGA Guido Dussin – daremo voto contrario a un governo che chiede la fiducia tutte le settimane”.
Critico il senatore Castiello del PDL: “Sul DL Ambiente si è giocata la vera partita – dice l’onorevole componente della commissione sul ciclo dei rifiuti della camera e vicecoordinatrice vicaria del Pdl per la provincia di Napoli – tra chi ha seriamente a cuore gli interessi della Campania e chi no. Sia alla Camera che al Senato, i Parlamentari campani del Popolo della Libertà hanno votato convintamente contro la norma contenuta nel decreto che subordina all’accordo preventivo tra regioni la possibilità di trasferimento extra-regione dei rifiuti. Una norma che, allo stato attuale, rischia di provocare in Campania una nuova emergenza rifiuti ”
Parole decise anche dal consigliere comunale di Napoli PDL Moretto, del PDL: “Come PdL ci siamo schierati nell’interesse della città – dice il consigliere – chiedo al sindaco de Magistris di portare la discussione in Consiglio Comunale, per un sereno e costruttivo confronto democratico, per condividere le scelte sulla risoluzione definitiva del problema ciclo dei rifiuti a Napoli, abbandonando posizioni rigide ed ideologiche sui termovalizzatori”
La posizione del PD infatti è stata abbastanza confusa sin dalla discussione del decreto alla Camera. Cosi motivava il Sì decisivo Fulvio Bonavitacola, deputato democratico e responsabile ciclo rifiuti in Campania del partito: “Siamo delusi dal decreto, ma la fiducia strozza l’attività di modifica e ci costringe a dare prevalenza alla posizione politica del partito, che è nella maggioranza a sostegno del governo Monti”. Aggiunge Domenico Tuccillo, vicesegretario del Pd Campania: “A differenza di quanto detto da presidente della Campania e sindaco di Napoli nei giorni scorsi, la responsabilità non ricade sul governo ma su di loro. Come Pd porteremo avanti la battaglia: Votiamo sì, ma sulla question rifiuti incalzeremo tutti i giorni il ministro Clini.”
Parole di delusione e amarezza anche da parte del primo cittadino napoletano Luigi de Magistris: “Non ci aspettavamo nessuna sorpresa – ha affermato – magari aspettavamo maggiore capacità di reazione da parte di chi a Roma dovrebbe rappresentare gli interessi di una regione e continua a essere girato dall’altra parte quando si parla di intere comunità e interi Comuni”.
Mario De Angelis