Esposto per negazione e limitazione del diritto – dovere civico di partecipazione democratica. Questo è quanto Michele Napolitano, cittadino porticese dall’elevatissimo senso civico, ha presentato alla Prefettura di Napoli, alla Commissione d’accesso di palazzo Chigi, all’ispettorato della funzione pubblica di Roma e a varie associazioni e movimenti in difesa del cittadino denunciando il comportamento dell’amministrazione comunale di Portici. Una durissima presa di posizione maturata a seguito di numerosi dinieghi da parte degli amministratori di palazzo Campitelli, che in più occasioni hanno mostrato la loro sordità alle richieste dei cittadini. Nell’esposto, Michele Napolitano spiega: “Al mio impegno civico (gratuito) non c’era doveroso riscontro dei rappresentanti istituzionali, ma solo dopo l’intervento del difensore civico, da me puntualmente interessato, davano risposte tardive, inadeguate e con l’unica deludente risposta “si rivolga al TAR”, limitandomi o negandomi (per ovvi motivi economici) – scrive Napolitano nell’esposto – il diritto dovere costituzionale di partecipazione alla vita pubblica”. Nella nota, Napolitano ha dettagliatamente riportato le istanze presentate alla pubblica amministrazione porticese e le risposte ricevute. Dal giugno del 2010 al mese di luglio del 2011, Napolitano ha protocollato ben 15 istanze: in 11 occasioni è stato invitato a rivolgersi al TAR, per 3 volte non ha ricevuto risposta ed in una occasione sono stati presi provvedimenti a seguito degli interventi Governativi pervenuti direttamente da palazzo Chigi. Una questione che lascia sbigottiti e che sottolinea come sia difficile per i cittadini partecipare alla vita pubblica. Infatti, per rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), il cittadino deve incorrere in spese onerose, talvolta non alla portata del singolo e sicuramente non conveniente per chi cerca solo di segnalare disservizi che vengono offerti all’intera cittadinanza. “Costoro disattendono al nobile ruolo istituzionale – conclude Napolitano nella nota inviata alla Prefettura e agli organi competenti – assunto nonché ai doveri statuari e sociali, creano ostacoli anziché agevolare la partecipazione civica – democratica”.
Andrea Scala