Torre Annunziata al voto: salgono a 26 le liste civiche

Il numero delle liste civiche che potrebbero presentarsi entro il 3 aprile, giorno di scadenza, nella città oplontina arriverebbe addirittura a ventisei. Anche nelle amministrazioni locali il trasformismo dilaga e la coerenza politica è ormai un valore poco considerato. Di questo fenomeno Torre Annunziata fornisce un esempio lampante. Alle prossime elezioni, quelle del 6 e 7 maggio, si ricandideranno in blocco quasi tutti gli attuali consiglieri comunali, molti dei quali effettuando una trasmigrazione politica che in alcuni casi è una sorta di triplo salto mortale ideologico. Si pensi all’attuale maggioranza, formata da Udc, Api, Noi Sud, Progressisti Democratici, Torre dei Valori, Nuovo Psi, Orgoglio e Dignità. A sostenere la ricandidatura di Giosuè Starita, eletto nel 2007 con l’appoggio di una coalizione di centrosinistra, ci saranno molti consiglieri che negli ultimi cinque anni hanno cambiato casacca. Tra questi Francesco Donadio (ex Ds), Filomena Iapicca e Domenico Ossame (ex Margherita) e Domenico De Vito (ex Rifondazione Comunista), ora tutti confluiti nell’Unione di Centro. L’Udc è l’attuale partito del sindaco Starita, in passato aderente ai Democratici di Sinistra. In suo sostegno si candideranno anche gli assessori di Progressisti Democratici, Vincenzo Ascione e Giuseppe Raiola, e il consigliere Gaetano Veltro, anch’essi candidati nel 2007 con liste di centrosinistra. Nelle stesse liste di Noi Sud e Api, gli altri due partiti principali della coalizione, si candideranno Antonio Russo Guarro, Antonio Amura, Francesco Bisogno, Davide Alfieri, Nunziato Di Capua e Michele Pinto. Noi Sud, partito del consigliere regionale Raffaele Sentiero, conterà poi sul contributo di Gioacchino Langella e Massimo Papa (ex Italia di Mezzo) e di Enrico Boccia, candidatosi nel 2007 con Forza Italia. L’estrazione dell’attuale maggioranza che si ripresenterà alle comunali di maggio è quindi quanto meno “variegata”.

L’avversario più agguerrito di Starita sarà Vincenzo Sica, candidato a sindaco dell’Alleanza Straordinaria, coalizione così denominata proprio per evocare la partecipazione di partiti che tenderanno a mettere volontariamente da parte le ideologie e a concentrarsi sulla ricerca di un metodo concreto per tirare fuori la città dallo sfacelo. Al suo interno Pd, Psi, Popolari per il Sud, Grande Sud, Circoli Nuova Italia, Partito Repubblicano e Centro Comune. Il candidato Vincenzo Sica, che nel 2005 si candidò con Forza Italia, sarà appoggiato dagli attuali consiglieri Pietro Lucibelli, Aldo Ruggiero, Domenico Solimeno e probabilmente da Ciro Portoghese (nel 2007 eletto consigliere tra le fila di Forza Italia). Nella lista Pd compariranno anche i nomi di Raffaele Ricciardi, Tommaso Solimeno ed Alessandra Menzione. Ha invece aderito a Centro Comune il consigliere Domenico Solimeno. Non dovrebbero ricandidarsi invece il segretario ed il capogruppo Pd Pierpaolo Telese e Luigi Ammendola, l’ex Ds Michele Cuomo e l’ex Margherita Amedeo Iovane. Discorso a parte per il Nuovo Centrosinistra, coalizione formata da Idv, Sel, Federazione della Sinistra, Movimento Naturalista, Verdi e Loro di Oplonti. Il candidato a sindaco Antonio Gagliardi, esponente dell’Italia dei Valori, sarà sostenuto dai dipietristi Luigi Cirillo e Francesco Gentile, passati all’opposizione dopo la costituzione di Torre dei Valori, costola di Idv che continua a sostenere Starita,  guidata dal consigliere Raffaele De Stefano. Nel Nuovo Centrosinistra anche Andrea Fiorillo e Luigi Monaco. Considerando anche gli altri candidati Gennaro Di Paolo, Pasquale Guarriera, Luciano Donadio e Carmen Pisani, come ho già detto il numero di liste civiche che potrebbero presentarsi sale a 26. Un numero impressionante che fa capire quanto sia complicato l’attuale scacchiere politico della città oplontina.

giuda

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