In questi giorni è andato a profilarsi un grave problema che è stato da mesi o forse da anni ben occultato da parte dell’amministrazione comunale di Scafati. Lunedì SEL e la FEDERAZIONE DELLA SINISTRA hanno portato alla ribalta la questione della discarica di Scafati vicino il cimitero facendo un sopralluogo presso il sito. Su questo tema il comune continua a tacere nonostante la gravità e la pericolosità ambientale della discarica. Sabato 24 marzo SEL e Federazione della Sinistra hanno organizzato una conferenza programmatica.
Due sono stati gli interventi. Il primo è stato del neo segretario di SEL Mirko Secondulfo che ha asserito: “Abbiamo iniziato questa battaglia insieme ai compagni della federazione poiché c’è una sensibilità comune su questi argomenti. Vogliamo mettere in evidenza che attraverso il sopralluogo abbiamo constatato che si è costituita una vera e propria discarica vicino al cimitero. Quando abbiamo interrogato qualche amministratore sulla vicenda lo stesso ci ha risposto che non si trattava di una discarica ma di un sito di stoccaggio provvisorio. Tuttavia è avvenuto quello che noi temevamo: questo sito si è tramutato in una discarica. Ciò può portare diverse problematiche: il percolato che innalzerebbe il livello di inquinamento delle falde acquifere, l’inquinamento atmosferico. Continueremo a lavorare su questo situazione assieme ai cittadini che intendiamo informare e sostenere”.
In seguito è intervenuto Francesco Carotenuto: “Io voglio partire da un dato critico: Scafati gode di una percentuale molto esigua di raccolta differenziata cioè attorno al 40 per cento. Questo significa che le politiche ambientali a Scafati sono male gestite. Una proposta già l’abbiamo fatta: sensibilizzare i ragazzi nelle scuole a fare la raccolta differenziata. Attraverso varie ricerche siamo arrivati alla conclusione che la discarica ha raggiunto la capienza di circa 1600 tonnellate. Il problema è ambientale. E inoltre il “mostro ecologico” è situato in un centro abitato. Proprio stamane mi ha contattato una signora incinta che mi ha pregato di intervenire sull’argomento. Noi possiamo garantire la vigilanza e la determinazione con cui affrontiamo questi problemi. Noi ci faremo interlocutori tra le istanze dei cittadini e la provincia. Questa battaglia sarà civile e non politica. Lanciamo questo allarme. È il momento di mettere da parte gli asti tra partiti per la tutela dei cittadini. Se abbiamo un mostro ecologico significa che la raccolta differenziata è fatiscente e che c’è una cattiva organizzazione. Scenderemo in piazza al più presto proponendo un sondaggio ai cittadini. Ci servirà anche l’aiuto di comitati ed associazioni.”
Aniello Danilo Memoli