“Il rilancio socio culturale di un paese presuppone uno sforzo sinergico che coinvolga Istituzioni e cittadini” : esordisce così a Ercolano il Presidente del Consiglio Comunale Rory Oliviero. L’avvocato indigeno figlio di una tradizione politica rilevante si è così espresso in relazione alle fenomenologie comportamentali da adottare per far fronte alle diverse rivendicazioni mosse dai residenti : “ Quando ci si relaziona con la comunità nel quotidiano – ha precisato Oliviero – si assume un impegno estremamente oneroso data la diversità e la molteplicità delle questioni sociali o economico- produttive che di volta in volta si vanno ad affrontare. La forte recessione economica in atto in Europa impone non solo la massima ottimizzazione nell’utilizzo dei fondi pubblici ma anche il massimo tatto nella sacro santa affermazione della legalità all’interno di una società civile. Est modus in rebus : questo principio immortale frutto della tradizione classica nostrana deve a nostro avviso essere legato all’operatività di chi è stato posto democraticamente alla guida di Ercolano”. Sono in molti a Ercolano a riconoscere al presidente Oliviero discrezione e buon senso nella gestione di un ruolo istituzionale che lo eleva a seconda carica locale dopo il sindaco Vincenzo Strazzullo. Su questo tema con umiltà Oliviero minimizza : “ Non è nostra intenzione polemizzare con alcun membro del consiglio comunale o rappresentante politico : al contrario siamo certi di poter contare sulla maturità amministrativa di chi tutela gli interessi cittadini dai banchi dell’assise locale e sull’amore per i luoghi di chi è nato e cresciuto a Ercolano. E’ facile e riduttivo sparare “nel mucchio”, sollevare polveroni su questioni marginali quando la città ha dato è sta dando grandi prove di amore per la legalità e di rispetto per la sovranità di una Repubblica alla quale siamo fieri di appartenere. Mai polemiche ma critiche costruttive : in questa direzione sarà possibile creare un humus comunitario idoneo al rilancio produttivo e sociale di Ercolano”. E’ chiaro il giovane togato ercolanese , l’esponente di quella politica storica che sono in molti a rimpiangere a Ercolano. Il problema è che non sempre all’interno della cittadina vesuviana la memoria storica viene gestita con lealtà e oggettività dai figli di un’area vulcanica dalle potenzialità appena scalfite.
Alfonso Maria Liguori