Castellammare, presentato il libro di Sel ‘The Cosentinos’. Scala:”Siamo in provincia di Casal di Principe”

Si è tenuta ieri sera presso la sala Annibale Ruccello del teatro cinema Montil di Castellammare di Stabia la presentazione del libro bianco di Sel The Cosentinos, L’educazione sentimentale del Pdl in Campania. Hanno preso parte all’iniziativa il sen. Nello di Nardo, Giovanni Santaniello giornalista di Metropolis, Massimiliano Amato giornalista del L’Unità e autore del Casalese, Tonino Scala responsabile enti locali di Sel Napoli autore del Libro ed Arturo Scotto segretario regionale di Sel. Il primo ad intervenire è stato Giovanni Santaniello che si è soffermato sulla libertà di stampa e sulle difficoltà che i giornalisti hanno nel fare il proprio lavoro. Tonino Scala stabiese, non poteva che iniziare questa saga dalla sua città e dal sindaco per la legalità Luigi Bobbio. “C’è un sottile filo che lega la città delle acque alla terra di Don Peppe Diana – ha affermato Scala – . C’è una linea d’ombra che lega Castellammare all’agro Caleno. C’è un asse che lega Bobbio a Cosentino. La città di Castellammare di Stabia da quasi due anni è diventata provincia di Casal Di Principe. E’ Cosentino  a gestire in prima persona gli incarichi che stanno affossando la città delle acque? I Cosentino boys and girl hanno colonizzato le amministrazioni pubbliche del nostro territorio e Castellammare non è da meno.  Di Saia, Ventriglia, Pascarella un bel trittico legato a Cosentino. Qual è il motivo? Perché questo legame? Che c’entra Casal di Principe e Cosentino con la nostra città? Quale prezzo dovrà pagare ancora Bobbio e di riflesso la nostra città per entrare nelle grazie dell’ uomo forte del Pdl campano? Perché i protagonisti della saga dei The Cosentios hanno messo piede nella nostra Castellammare? Per le professionalità? Non ci sembra che abbiano dimostrato questo in questi anni.  Tutti questi interrogativi bisogna farli anche alle autorità competenti. C’era bisogno dell’azione della magistratura per sostituire Cosentino dal ruolo di coordinatore regionale o era necessario che il PDL aprisse una seria verifica politica su questioni che ormai al di là di ogni indagine erano divenute patrimonio dell’opinione pubblica. Il PDL sul piano nazionale ha lavorato spesso in direzione della delegittimazione costante del lavoro dei magistrati, ogni volta che un proprio appartenente fosse coinvolto in vicende giudiziarie. È necessario che la politica si riappropri del ruolo nobile che la costituzione italiana gli riserva. Bisogna puntare i riflettori anche sulla vicenda Castellammare che deve essere inserita in uno scenario d’insieme che vede la provincia di Napoli e Salerno, le città governate dal centrodestra divenire sempre più colonia di un’area geografica. Bisogna fare chiarezza su queste vicende. Sel lo chiede con forza al prefetto e alla magistratura”. Massimiliano

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