Sant’Antonio, conquistata la finale

È stata più facile di quanto si credesse, ma sempre emotivamente sofferta. Per la semifinale di ritorno della Coppa Italia, l’ansia in città è salita alle stelle, e tutto il paese si è stretto attorno alla squadra nel giorno più importante della storia, calcisticamente parlando. Il 2-2 dell’andata a Viterbo lasciava aperto ogni ribaltamento finale, ma questa volta il Sant’Antonio è stato più accorto, e ha preso il controllo del match sin dal 1’ di gioco. In una cornice di pubblico degna di palcoscenici ancor più importanti (sfiorati i 2000 presenti!), è subito show: al 12’ Sifonetti illumina tutti con una punizione vincente; poi si ripete sedici minuti dopo, quando, servito sul filo del fuorigioco, fa prima sedere Scarsella e poi spedisce il pallone in rete. Il pubblico, sebbene la Viterbese non cacci gli artigli, non è tuttavia tranquillo, rimembrando forse le vicende dell’andata. Ma i giallorossi scacciano via ogni paura sul finire della prima frazione di gioco: calcio di rigore trasformato da Vitale; per lui la gioia del goal è doppia, poiché ha stretto i denti pur di esserci in quel giorno così importante, tanto da giocare con un’infiltrazione.

E se nel primo tempo la Viterbese s’era vista poco e niente, nella ripresa è completamente assente. Poco lavoro per Della Pietra, interventi ordinari della difesa e gran possesso palla a centrocampo. A sbizzarrirsi e a far sbizzarrire il pubblico del ‘Varone’ ci hanno pensato gli attaccanti, e, al 26’, Sifonetti ha messo la parola fine al match con un’altra splendida punizione. Da quel momento in poi, i protagonisti sono diventati i tifosi, che hanno deliziato le telecamere di Rai Sport con ‘ola’,  cori e coreografie mozzafiato.

Poi, il triplice fischio finale ha scatenato la gioia di tutti e le lacrime dei più sensibili. Il Sant’Antonio Abate ‘fa’ poker e conquista la finale. Ma domenica c’è da pensare al Campionato: Palazzolo aspetta i giallorossi.

Feliciana Mascolo

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