Gli Scavi di Pompei tornano nell’occhio del ciclone e questa volta a prendere la parola sono le organizzazioni sindacali che hanno indetto quattro assemblee per la settimana di pasqua. I sindacati denunciano, del resto, sia la mancanza di informazione sul cosiddetto “Piano Pompei”, volto alla conservazione e alla messa in sicurezza del sito attraverso l’utilizzo dei fondi europei, sia l’assenza di un coinvolgimento del personale nelle attività proclamate. Pertanto, i rappresentanti dei lavoratori, ovvero Antonio Pepe (CISL), Maria Rosa Rosa (UIL), Ciro Mariano (CGIL), Vincenzo Sabini (UNSA) e Michele Cartagine (FLP), hanno chiesto un incontro urgente con Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del MIBAC, e Mario Guarany, direttore generale del personale. Oltre a tale iniziativa le stesse organizzazioni sindacali hanno indetto quattro assemblee per informare i lavoratori degli scavi archeologici di Pompei, assemblee che si terranno dalla 8,30 alla 10,30 mercoledì 4, giovedì 5, domenica 8 e lunedì 9 aprile, interessando, quindi, anche le giornate di pasqua e pasquetta solitamente particolarmente affollate negli scavi anche da visitatori locali. I temi all’ordine del giorno spazieranno dall’organizzazione del lavoro alla valorizzazione delle risorse umane fino al pagamento dei salari accessori, quali quelli dovuti, ad esempio, per l’apertura straordinaria di Natale e Capodanno 2011 oppure per “Le lune di Pompei”. In particolare i sindacati, nel comunicato, richiedono “un riconoscimento morale e economico per il maggiore impegno al personale coinvolto nella performance di produttività collettiva, istituendo un Fondo di produttività aziendale (Fo.P.), in considerazione dell’incremento dei proventi, derivanti dai maggiori introiti dei biglietti d’ingresso e dalle attività dei concessionari dei servizi aggiuntivi, consequenziali all’abolizione della chiusura settimanale e all’anticipazione dell’apertura al pubblico di 30 minuti”. In alternativa, gli stessi sindacati, avanzano la proposta di ripristinare la chiusura settimanale dei siti pompeiani oppure l’adeguamento degli orari di apertura dei medesimi a quelli attuati dai siti napoletani della stessa Soprintendenza. In conclusione, insieme alla ripresa della contrattazione, si ripropongono tematiche quanto mai cruciali ed urgenti come la messa in sicurezza e il restauro dell’area archeologica, da un lato, e la salubrità e decoro dei luoghi di lavoro, dall’altro. Tante, dunque, le problematiche da sviscerare in questi quattro giorni di assemblea, che cadono in un periodo particolarmente proficuo per il flusso turistico nel sito e da cui traspare la grande massa di questioni ancora aperte sull’area archeologica di cui i crolli, pur importanti, non sono che la punta dell’iceberg.
Claudia Malafronte