Circum di Ponticelli: catena umana con centinaia di cittadini indignati

Raccolte 480 firme in poche ore per chiedere le dimissioni dell’ Assessore Vetrella responsabile per i cittadini dello sfascio del trasporto pubblico regionale ed una catena umana di oltre 300 persone attorno alla stazione della Circumvesuviana oramai fantasma delle Madonnelle a Ponticelli chiusa da settimane. Ecco i numeri della prima giornata di protesta contro la decisone della Regione Campania di sopprimere gradualmente il trasporto pubblico su ferro. Diversi manifesti sono stati affissi ed esposti all’ ingresso della ex stazione da ” Vetrella Go Home!” a ” rivogliamo la Circumvesuviana” fino a “il trasporto pubblico è vita, la città non può morire”.
“Siamo indignati – dichiara il consigliere dei Verdi Ecologisti della VI Municipalità Antonio Rescigno promotore con diverse associazioni , tra cui la Federconsumatori, dell’ iniziativa a cui hanno partecipato anche molti cittadini della provincia – lotteremo fino alla fine. Muoverci con mezzi pubblici e non inquinanti è un nostro diritto. Noi non abbiamo e non vogliamo le auto blu dell’ assessore Vetrella ma pretendiamo servizi efficienti uguali per tutti. La regione ha chiuso senza preavviso la tratta che collega San Giorgio, Volla e Ponticelli con il centro di Napoli lasciando stazioni abbandonate, diventate rapidamente scersatoi di rifiuti e piene oramai di criminali, prostitute e drogati. I cittadini della periferia non sono di serie b e pretendono il rispetto e la considerazione dei politicanti”.
“Il 5 Aprile abbiamo già previsto un’ assemblea pubblica – spiega il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli intervenuto assieme ai consiglieri comunali di Volla Pasquale Petrone ed Enrico Armetta – con utenti e lavoratori della Circumvesuviana alla stazione di Porta Nolana. Noi immaginiamo un futuro per Napoli e provincia in cui ci siano più ztl, più trasporti pubblici su ferro e meno macchine. La regione sta boicottndo questo progetto isolando interi territori. Per questo abbiamo deciso di denunciarli per interruzione di pubblico servizio e nel caso delle stazioni abbandonate di spreco di denaro pubblico”.

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