Il Gazzettino vesuviano | IGV

Rifiuti, l’Asìa Napoli dal 1 aprile è totalmente pubblica

Il primo aprile 2012 può essere considerata una data storica per la città di Napoli. Dopo decenni di gestione privata del servizio di raccolta rifiuti, da oggi Asia Napoli, Azienda di totale azionariato pubblico (il 100% delle azioni sono in possesso dell’Amministrazione Comunale), resta l’unico Ente a cui è demandata l’organizzazione e l’esecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti.

Le commissioni dei privati all’interno di Asia creavano da sempre non pochi problemi: in molte occasioni ASIA era ostaggio di un’operatività privatistica non sempre garante delle esigenze di raccolta della città. Erano frequenti gli atti intimidatori e pretese inaccettabili per la regolarità del servizio offerto alla cittadinanza. In funzione delle scadenze degli appalti, Asia ha sempre provveduto a sostituire le ditte private acquisendo i compiti diretti del servizio in aree sempre più estese di Napoli; un processo concluso ieri con la fine dell’ultimo appalto ed il 100% della raccolta rifiuti a gestione diretta ed esclusiva di Asia Napoli S.p.A. Asia Napoli coprirà tutte le esigenze operative della città di Napoli con efficacia e contando esclusivamente sulla propria forza ed il contributo dell’Amministrazione Comunale.

Intanto altre novità per le “navi dei rifiuti”. A quanto pare l’idea avuta dal comune di Napoli era talmente buona che ora anche l’A2A (l’azienda del Nord che gestisce l’inceneritore di Acerra), ha dato il via libera ai viaggi transfontalieri.

È partita ieri dal molo 42 del porto di Napoli la Ems River, la nave che porterà in Svezia la frazione umida accumulata nei primi anni del Duemila nello stir di Caivano.
Il via vai delle navi dei rifiuti dirette all’estero è ormai diventato continuo. Il Comune di Napoli continua ad inviare il rifiuto secco e umido degli Stir provinciali e ora il vicesindaco Sodano è riuscito anche nell’impresa del via libera per il trasferimento anche del tal quale. Venerdì era salpato il cargo avviato in Olanda agli impianti della Eon, successivamente dovrebbe arrivare quello che approderà al termovalorizzatore della Avr di Rotterdam. In media si pensa di spedire nei Paesi del Nord circa 5000 tonnellate di spazzatura alla settimana.

In Svezia la A2A invierà a spese della Protezione Civile le cinquemila tonnellate di Fut (la frazione umida tritovagliata) già imbustate dalla ditta Elios di Dante Bussatore nei sacchi utilizzati dall’Onu per trasportare i cadaveri. In Svezia hanno acconsentito all’operazione perché lì la spazzatura verrà bruciata, permettendo alla popolazione di Stoccolma di riscaldarsi. Ieri sono partite le prime tremila tonnellate: il prezzo stabilito viaggia intorno ai 150 euro, quasi 50 di più rispetto a quello praticato a Rotterdam dalla Avr, e 60 in più rispetto a quello praticato dalla Eon che sarebbe disponibile a bruciare anche il tal quale a Delfzijl dove la società ha realizzato nel 2010 un nuovo impianto. Ma le spedizioni non sono ancora cominciate perché la Sapna ancora non ha acquistato né fittato le apparecchiature necessarie per imballare la spazzatura.

L’incremento dei costi previsto per la Svezia è connesso con la natura del rifiuto da bruciare: la frazione secca inviata in Olanda produce molto più calore di quella umida e quindi portarla all’inceneritore costa di meno. In ogni caso le cifre spese nei Paesi del Nord restano di gran lunga inferiori a quelle pretese in Italia.  La spazzatura made in Naples è finita in Liguria, Emilia, Toscana e Lombardia e Veneto con il sì delle Regioni: in molte altre occasioni solo sulla base di accordi commerciali che hanno permesso agli smaltitori di guadagnare 13 milioni e mezzo di euro.

La partecipata della Provincia ha stipulato nel 2011 trentaquattro contratti per esportare rifiuti in mezza Italia. Tra le ditte coinvolte anche la Cosmer di Pignataro Maggiore, una società colpita nel 2009 da interdittiva antimafia. L’impresa presentò ricorso al Tar e vinse, solo qualche mese fa l’Avvocatura ha presentato a sua volta ricorso al Consiglio di Stato e si resta ora in attesa di sentenza. La Sapna ha inviato la frazione secca anche negli impianti di Avellino, Ferrara, Busto Arsizio, Trieste e Padova con una spesa di 5 milioni e mezzo. Contratti sono stati conclusi con la Gedit S.p.A. di Montichiari (Brescia, la cui discarica è stata chiusa a fine anno per motivi ambientali e poi riaperta), con la Old service di Ferrara, con la Europetroli di Battipaglia, che ha portato i rifiuti fino agli impianti di termocombustione Acegas-aps S.p.A. di Trieste o di Padova spendendo tra i 162 e i 175 euro a tonnellata. Per smaltire alla Accam di Busto Arsizio si versano 225 euro a tonnellata. A smaltire i rifiuti in Sicilia (quasi 200 euro a tonnellata) e a portarli in Puglia e in Emilia è stata la Profineco associata alla ditta di Vincenzo D’Angelo poi arrestato per un traffico di rifiuti. Ecco un piccolo particolare a margine che spiega perfettamente il problema dei rifiuti in Campania: i trasporti furono affidati alla Adiletta Logistica, società colpita da interdittiva antimafia.

Mario De Angelis 

Exit mobile version