In concomitanza con il vertice del governo e delle istituzioni locali in prefettura a Napoli per discutere il “Grande Progetto Pompei”, reso possibile dai 105 milioni stanziati dall’UE, è il PD partenopeo a prendere posizione in merito alle sorti della cittadina alle falde del Vesuvio. “La firma del protocollo di legalità e la creazione di una struttura che prevenga rischi di condizionamento sugli appalti a Pompei è un fatto positivo. Adesso, però, sarà importante procedere all’avvio corretto degli appalti”; affermano in una dichiarazione congiunta la senatrice Annamaria Carloni, la consigliera regionale Angela Cortese e la responsabile del Forum della legalità della federazione provinciale del PD di Napoli Malaica Cisternino. L’analisi prospettata dalle esponenti del partito di Bersani si snoda intorno a tre punti essenziali attraverso cui inquadrare le problematiche connesse agli scavi. Innanzitutto, la necessità di tornare alla manutenzione ordinaria del sito, riuscendo al contempo a scongiurare vuoti di organico che potrebbero determinarsi a causa dei pensionamenti del personale addetto alla custodia in assenza di un ricambio. Inoltre, è opportuno fissare delle regole procedurali precise per consentire gli interventi nell’area archeologica cha hanno visto l’interessamento degli investitori francesi. In ultimo, si focalizza l’attenzione sull’ insufficienza delle infrastrutture che penalizza fortemente la fruibilità di un’area ad alto potenziale turistico, auspicandone, pertanto, un miglioramento. Si lamenta, in particolare, da parte delle rappresentanti del PD partenopeo, l’assenza di una visione generale dello sviluppo della zona vesuviana da parte della regione. Emblematico in tal senso, a loro parere, è il blocco di opere già finanziate, soprattutto nell’ambito delle infrastrutture ferroviarie, oppure la sospensione del completamento della rete fognaria o del disinquinamento marino come del perfezionamento delle strutture di accoglienza o dell’apertura di nuovi poli culturali e ricreativi. Al contrario proprio Carloni, Cortese e Cisternino ritengono velleitarie le proposte relative alla creazione di parchi archeologici tematici, che possono costituire uno spreco di risorse, mentre oggi ci sarebbero le condizioni, a loro avviso, per un uso oculato e rigoroso delle risorse europee grazie al coordinamento tra governo e soprintendenza. Tali problematiche saranno, del resto, vagliate in un incontro promosso dal PD cittadino, dal coordinamento provinciale, dal gruppo parlamentare e dal gruppo regionale, il 23 aprile a Pompei. In tale occasione, quindi, si terrà una vera e propria assemblea sulla gestione del patrimonio degli scavi, e potremo conoscere le valutazioni e le proposte del PD sulla questione degli Scavi di Pompei.
Claudia Malafronte