Nuova disposizione per Cava Sari di Terzigno: potranno sversare i diciotto comuni della zona rossa fino ad un massimo di 740 mila tonnellate. Quindi non saranno più i soli comuni di Terzigno, Trecase, Boscotrecase e Boscoreale a conferire i propri rifiuti nella discarica del vesuviano. E’ questo l’esito della riunione tra i quattro sindaci di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, l’as-sessore regionale al l’ambiente Giovanni Romano e i tecnici della Sapna. Il summit è servito a decidere come continuare ad utilizzare Cava Sari: proseguendo a conferire “da soli”, si sarebbe avuto un allungamento dei tempi di chiusura della discarica, mentre accogliendo nuovamente i 18 Comuni della “zona rossa” se ne accelera la chiusura definitiva, in due mesi al massimo. Infatti dagli ultimi dati ufficiali mancherebbero solo quindicimila tonnellate di rifiuti per arrivare alla quota massima di sversamento stabilita. La saturazione sembra ormai prossima: al massimo si arriverà al mese di luglio. I responsabili di Cava Sari: “l’impianto sarà gestito in maniera trasparente, gli sversamenti saranno controllati e la tipologia dei rifiuti sarà nota a tutti. I dati saranno persino pubblicati su un sito internet, per fare in modo che tutti possano consultarli”. Una sorta contatore per controllare quante tonnellate mancano alla saturazione della Cava Sari. Inoltre probabilmente si istituirà un comitato di controllo formato da due membri per ogni comune interessato dalla discarica. Altra istituzione in arrivo, annunciata dall’assessore provinciale all’ambiente Giuseppe Caliendo: il registro dei tumori curato dalla facoltà di medicina di Napoli e finanziato dall’ente regionale. Confermato anche il proposito della bonifica della Sari1 Bosco dè medici. Propositi ed intenzioni della politica sono tutte da portare all’attenzione dei comitati antidiscarica, il loro imperativo è sempre lo stesso: “Chiudere!”
Raffaele Cava