“Revocate la concessione alla Tangenziale di Napoli”

“Dopo i fatti denunciati nell’interrogazione parlamentare illustrata nel corso del question time del 4 aprile scorso dal deputato Giampiero Catone, ritengo che vadano attivate le procedure per la revoca della concessione alla società Tangenziale di Napoli, liberando una volta e per sempre i napoletani dal pagamento di un assurdo ticket per transitare su di un’arteria che attraversa aree fortemente urbanizzate”. E’ questa la richiesta di Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che da tempo si batte, anche attraverso un apposito gruppo sul social network Facebook, per la demanializzazione della tangenziale, abolendo così l’attuale pedaggio.

L’on. Catone in tale atto ha sottolineato che “ la Tangenziale di Napoli, nell’attraversare il tratto Vomero-Fuorigrotta, incide fortemente per circa 1,2 chilometri nel tratto abitato con immissioni rumorose superiori ai 75 decibel, come risulta dalle verifiche effettuate dall’Arpac, causando l’invivibilità della medesima fascia di abitazioni che abbraccia oltre 3.000 persone, con tutti i problemi legati, oltre che al mancato riposo, alle conseguenze che questo comporta: stress, difficoltà di concentrazione nello studio e nel lavoro, diffusione di malattie respiratorie come asma, tumori “, affermando anche che: “La Tangenziale di Napoli spa, concessionaria dell’Anas, a giudizio dell’interrogante, non rispetta in modo più assoluto i limiti di immissione imposti dalla legge n. 447 del 1995 e successive, non solo mancando di opere recenti di adeguamento alle mutate normative ma anche non adottando nemmeno le più elementari cautele dovute al sempre crescente aumento dei passaggi”.

“L’interrogazione dell’on. Catone – sottolinea Capodanno – ripropone un tema molto scottante e sentito dai napoletani, che trae origine anche dalla constatazione che si tratta dell’unica strada urbana d’Italia dove i cittadini sono costretti per transitare, e da lustri oramai, per la precisione da quando fu inaugurata nel lontano luglio del 1972, a pagare un iniquo ed esoso pedaggio. Nelle previsioni iniziali, all’atto del completamento, tale arteria avrebbe dovuto essere demanializzata, consentendone l’utilizzo gratis, con il passaggio agli Enti pubblici. Invece sono trascorsi 40 anni e con la messa in campo di una sorta di eterna tela di Penelope, l’opera viene continuamente modificata ed ampliata con nuove uscite e nuove rampe, rimanendo così nel possesso di una società privata”.

“Con una media di 280mila passaggi giornalieri – puntualizza Capodanno -, senza  considerare altri introiti che derivano anche dalle numerose attività che si svolgono lungo il percorso, gli introiti per il solo pedaggio ammonterebbero ad oltre 90 milioni di euro all’anno, pagati dai napoletani, per lo più lavoratori, che non hanno, in molti casi, alcuna valida alternativa per raggiungere il posto di lavoro. Come ha ricordato nella replica l’on. Catone la Tangenziale di Napoli “ per obblighi concessionari, deve investire il 2,5 per cento dei suoi fondi di bilancio per l’adeguamento per le nuove normative e tutto quanto occorre a salvaguardare la salute dei cittadini che corrono rischi praticamente ogni giorno e che almeno penso che la sera a casa abbiano il diritto a rimanere un po’ tranquilli”.

Sulla questione Capodanno chiede l’intervento del ministro delle infrastrutture, del prefetto di Napoli, del presidente della giunta regionale della Campania e del sindaco di Napoli.

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