Sciolti per camorra i Comuni campani di Casal di Principe, Castelvolturno e Casapesenna. A deciderlo stamattina è stato il Consiglio dei ministri. Analoga misura è stata presa nei confronti di Mileto e Bagaladi in Calabria (il primo in provincia di Vibo Valentia, il secondo in provincia di Reggio Calabria). E’ la terza volta dal 1991 che Casal di Principe subisce il provvedimento. Per Castelvolturno il condizionamento della camorra sull’attività del Comune era emerso nel corso della recente operazione della Dda di Napoli, datata sei dicembre 2011 e denominata “Il principe e la ballerina”, che aveva portato in carcere 52 persone coinvolgendo oltre a politici di rilievo nazionale come Nicola Cosentino anche ex amministratori del comune di Casale, tra cui l’ex sindaco Cristiano Cipriano, gli ex assessori Angelo Ferraro e Antonio Corvino, accusati di voto di scambio politico-mafioso in relazione alle due elezioni amministrative tenutesi nel 2007 e nel 2010. La decisione ha comunque gettato nello sconforto parte della cittadinanza, in particolare i tanti giovani ed esponenti della cosiddetta economia sociale impegnati nel recupero dei beni confiscati che avevano puntato per le amministrative del 6-7 maggio prossimo sul candidato sindaco Renato Natale, la cui candidatura era stata appoggiata anche da tutti i partiti che avevano rinunciato a presentare proprie liste.