Si è rinnovato come da tradizione, il consueto pellegrinaggio di migliaia di pellegrini e “fujienti” il lunedì in albis, presso il santuario anastasiano di Madonna dell’Arco. Una giornata intensa ed importante per i tanti fedeli che numerosi sono convenuti al santuario mariano da ogni parte della Campania e non solo, per prendere parte a tale evento unico nel suo genere e con il proprio carico di speranze, auspici, ringraziamenti. I battenti, o fujénti, sono un gruppo di persone, radunate in gruppo famiglia, gruppo autonomo, associazione, devote alla Vergine e che ogni anno, nella giornata di Pasquetta appunto, concorrono in massa al santuario, attraverso un lungo pellegrinaggio a piedi. I fujenti sono caratteristici oltre che nel vestire completamente di bianco con una fascia trasversale azzurra ed un’altra rossa, che simboleggiano i colori del manto della Vergine Maria, anche perché in molti casi per spirito di sacrificio camminano a piedi nudi e in alcuni casi, nelle immediate vicinanze dell’edicola votiva della Madonna, proseguono in ginocchio o carponi. In molti casi la vista della Vergine dell’Arco provoca stati di forte emotività che non di rado sfociano in pianti, urla e convulsioni. Per tale motivo il comune di Sant’Anastasia ogni anno stabilisce oltre un presidio massiccio di forze dell’ordine (vigili urbani,carabinieri) anche uno della Croce Rossa Italiana che all’esterno del santuario allestisci alcuni gazebo, atti al primo soccorso e alle cure sanitarie dei fujenti. Nonostante questi aspetti di forte impatto emotivo, la Pasquetta dei fujenti, questo fiume di gente vestita di bianco che innalza al cielo gli stendardi raffiguranti l’effigie della Vergine, è tra le feste religiose più suggestive del sud Italia. Ogni strada una processione, ogni edicola una funzione, cantano i fujenti in alcuni inni mariani. E così è stato. Anche sotto la pioggia della domenica di Pasqua, cerimonie e funzioni in ogni parte della regione. Ad accogliere i migliaia di pellegrini, il Priore, padre Rosario Carlo Licciardello. Il complesso del Santuario, sotto l’occhio vigile dei padri domenicani e della locale protezione civile e Croce rossa, ha fatto il pienone dalle primissime ore del mattino e fino a notte fonda, per accogliere sino all’ultimo pellegrino. Turisti e fedeli che hanno invaso piazza Arco e le vie adiacenti, facendo innalzare di molto l’intensità del traffico. Determinante a questo proposito l’azione della locale Polizia Municipali nella direzione del traffico nei pressi del Santuario e nello scoraggiare gli ambulanti a prendere possesso abusivo di suolo pubblico. Anche le strutture ricettive hanno retto bene l’urto delle affluenze. Festa civile con una grandiosa fiera-mercato nel piazzale antistante il santuario.
Pasquale Annunziata