Giuseppe Ayala, a quasi vent’anni dai tragici attentati del 1992 ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vuole raccontare tutto sui dolorosi eventi degli anni vissuti gomito a gomito con gli sventurati colleghi, sperimentando un mezzo comunicativo come il teatro. Il 14 e 15 aprile prossimi sarà al Bellini nello “spettacolo” dal titolo “Chi ha paura muore ogni giorno- I miei anni con Falcone e Borsellino”, tratto dall’omonima opera letteraria del giudice-attore, per la regia di Gabriele Guidi. Il lavoro rivolge il suo obiettivo sulla Sicilia, sulla Mafia, sulla società, sulla politica e la giustizia italiana di quei tempi, rapportandola ai giorni nostri. E’ una storia di grandi successi, di fiaschi inattesi, di lusinghe, di stragi che fermarono l’azione del “pool antimafia”. “Il nostro lavoro, afferma lo stesso “magistrato-attore”, non si arrestò per la reazione di <cosa nostra>, ma noi fummo fermati da fasce di istituzioni dello Stato; è venuto il momento di chiarirlo”. Giuseppe Ayala oggi è sostituto procuratore pressola Corted’Appello a L’Aquila; è stato Pubblico Ministero nel primo maxiprocesso contro la mafia’, ha ricoperto la carica di Sottosegretario di Stato di Grazia e Giustizia dal 1996 al 2000. Ayala, nel suo “incontro spettacolo”, intende raccontare la sua verità non solo sulla sorte dei suoi sfortunati colleghi, ma anche “sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi della Sicilia forse non molto cambiata da allora ad oggi” e, pur non essendo un attore, riesce, dicono le critiche, ad arrivare al cuore degli spettatori. Con il protagonista è in scena Francesca Ceci, che nel2005 haricevuto il premio in Campidoglio come “migliore attrice emergente” e vanta, nel suo curriculum teatrale, partecipazioni a spettacoli quali “Un sogno di famiglia” (regia di Montesano), “Il marchese del grillo”, (regia di Franco), “Il sapore della luna”, (regia di Falaguasta), “M@i dire mouse”, (regia di Brignano). Per il cinema ha girato film come “Padash” (regia di Tabrizi), “Ovunque Miracoli”, (regia di Metastasio) e “Olè” (regia di Vanzina).
Federico Orsini