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Prodotti contenenti pomodori cinesi, prima condanna per un imprenditore campano

Il tribunale di Nocera Inferiore si è finalmente espresso con una condanna per un imprenditore campano che, nell’ottobre 2010, aveva etichettato come italiano un prodotto realizzato con triplo concentrato di pomodoro di origine cinese. Le indagini, condotte dai Nuclei Antifrodi Carabinieri del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari di concerto con l’Agenzia delle Dogane, portarono alla disposizione da parte del dott. Roberto Lenza, Sostituto Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, del sequestro preventivo di più di 500 tonnellate di prodotti etichettate in modo fuorviante.

Si tratta della prima sentenza per il reato di “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci” (art. 517 c.p.). L’imprenditore è stato condannato a 4 mesi di reclusione e 6.000 euro di multa, con la concessione della condizionale. Soddisfatto il presidente di Fedagri- Confcooperative Maurizio Gardini, che interviene anche rappresentando la Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital: “Una sentenza che getta finalmente luce su reiterati soprusi e tentativi maldestri di spacciare come made in Italy il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina. La sentenza assume un rilievo ancora più significativo poiché arriva in un momento difficile per la campagna 2012 del pomodoro da industria, partita sotto cattivi auspici, con prezzi alla produzione in calo dovuti agli stock di prodotto in aumento, anche a seguito della crisi e del calo dei consumi. Bene ha fatto il giudice a sentenziare che la lavorazione del concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, con l’aggiunta di acqua e sale, non è da considerarsi una “lavorazione sostanziale” che possa consentire di immettere il prodotto sul mercato, in particolare quello estero, con l’ingannevole dicitura made in Italy. Eliminare la concorrenza del pomodoro cinese può dare un importante sollievo al settore”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Mario Catania, ministro per le politiche agricole alimentari e forestali: “Non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’efficace intervento della Magistratura che finalmente ha fatto chiarezza sulla pratica scorretta di etichettare come prodotto italiano il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina. È di fondamentale importanza, tutelare i consumatori da comportamenti scorretti e difendere la corrispondenza del marchio ’Made in Italy’ con prodotti di qualità presenti sul mercato italiano come su quelli internazionali. Per questo voglio esprimere il mio plauso all’azione svolta dai Nuclei Antifrodi Carabinieri che, anche in questa circostanza, hanno evidenziato competenza e attenzione nella tutela della legalità e della qualità alimentare”.

Anna Bottone

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