Torre del Greco approda nell’alta moda: i gioielli di Carlo Riccio alle sfilate “Impero Couture”

In tempi di crisi economica, fallimenti di aziende e negozi costretti ad abbassare le serrande, un imprenditore di Torre del Greco ce l’ha fatta. E’ Carlo Riccio, 49 anni, sposato con tre figli, orafo per professione e per passione: i suoi lavori della linea “Regina di Cuori Gioielli” sono, stati, infatti scelti dalla casa di moda “Impero Couture” per i book della collezione 2012 e per sfilare al collo, al dito e alle braccia delle modelle in passerella. Davvero un bel colpo per il brand orafo corallino, creato sei anni fa da Carlo Riccio e dalla socia Mariagrazia Del Gatto, esponenti di famiglie storiche della gioielleria vesuviana che hanno innovato il mercato introducendo un design che si discosta da quello tipicamente torrese. Per ‘Regina di Cuori Gioielli’ non si tratta del primo attestato di stima: il brand ha infatti già incassato i favori del pubblico nazionale e internazionale esportando in Iran e Medio Oriente, ha avuto come testimonial Francesca Rettondini, ha realizzato il primo gioiello italiano con gli ori di Taranto ed ha preparato un cammeo per la moglie del Presidente Giorgio Napolitano. Ora Carlo Riccio e i suoi lavori approdano nell’alta moda grazie a Impero Couture: la casa di moda del presidente Luigi Auletta, una delle firme in piu’ grande espansione nel campo dell’haute couture, ha deciso di puntare sull’arte made in Torre del Greco e sui gioielli di Regina di Cuore che, proprio in questi giorni, sono apparsi nel catalogo on line della maison. Non solo: i gioielli di Carlo Riccio hanno anche fatto capolino in uno spot pubblicitario in onda da qualche settimana sulle reti Mediaset. “E’ una grande soddisfazione ed un riconoscimento del duro lavoro che abbiamo fatto in questi anni – racconta emozionato Carlo Riccio – E’ un premio per il design e per l’arte che a noi torresi scorre naturalmente nelle vene”. La prossima sfida che vede l’imprenditore impegnato è quella nella scalata al consiglio comunale: l’orafo è infatti sceso in campo sotto l’egida della fondazione Citta’ Nuove: “per trasformare il Comune in un’azienda competitiva, che insegni ai giovani un lavoro e che punti sulle nuove generazioni”.

 

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