L’ I.T.C.G. di Torre Annunziata, per il progetto“Leggiamoci fuori scuola”, promosso dall’Associazione Alfredo Guida amici del libro (giunto alla XIII edizione), ha presentato, al Bellini di Napoli, uno spettacolo di Rosario Monaco (v.foto) tratto dal libro “L’incontro di ritorno” di Salvatore Bonavita. L’Istituto scolastico oplontino non è nuovo a tali imprese, ricordiamo tra gli altri i lavori diretti dalla prof. Marinetta De Falco e dall’attore Antonio Annunziata, iniziative di successo che spronano i giovani di oggi. Quest’anno, un corso, diretto con grande cura dalla prof.ssa Maddalena Balzano, ha consentito all’Istituto di partecipare a “Leggiamoci fuori scuola 2012”, iniziativa che gode dell’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e stimola gli studenti alla lettura Il laboratorio è stato diretto da Rosario Monaco, attore di teatro e TV, che ha partecipato ad allestimenti teatrali e televisivi come “Un posto al sole” (RAI 3), “Incantesimo” (RAI 1), “La squadra” (RAI 3), “La Passione di Cristo” (Telenorba) nel ruolo di Gesù. L’autore- regista ha realizzato cortometraggi e documentari dagli ampi consensi, premiati con riconoscimenti di prestigio. Dal libro di Bonavita, Monaco ha ricavato un corto teatrale intitolato “Noi vogliamo sognare…vuje nun ce scetate”, da uno slogan per una ipotetica finale europea di calcio. Lo spettacolo, racconta anche una tragedia (avvenuta anni addietro) di uno scippo di cui si sono resi responsabili Raffaele, autista dello scooter coinvolto, e Giuseppe esecutore materiale. Il primo paga il suo debito con la giustizia, mentre l’altro si rende latitante. Raffaele diventa calciatore e gioca un ruolo importante nella partita di finale di un Napoli trionfante. Il calciatore incontra l’amico latitante, che lo abbraccia ed il giorno successivo si costituisce; ai personaggi dello sport partenopeo si aggiunge anche Vincenzo (figlio della donna deceduta nello scippo) che, senza l’ombra di un sospetto, ugualmente abbraccia l’eroe della partita. L’aver saputo saggiamente fondere sport e vita è il merito degli studenti-attori e dell’autore regista che hanno raccontato una tragica “favola” rivelante un insegnamento per i loro coetanei, i quali sono sulla cattiva strada.
Federico Orsini