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Non è una favola per tutti: il castello delle Terme di Stabia

C’era una volta un uomo di nome Lino, di statura bassa che aveva però dei valori ancora più bassi della sua statura. Fu nominato sovrano dall’Imperatore BOBBIO I nella contea di Stabia e gli fu affidato il castello delle Terme. Il re Lino pensò subito di abusare della nomina grazie ai suoi cavalieri fidati, Lorenzo de’poveri e Catello l’incompreso. Ma a guardia del castello l’Imperatore aveva chiamato i generali iberici, Ventriglia di Borbone e Cajati da Lisbona. Dopo le prime bassezze di re Lino, gli iberici cominciarono a battagliare, procurando qualche sconfitta al sovrano anche perché Lorenzo de’poveri aveva svenduto la spada e Catello difendeva il re inutilmente perché nessuno lo capiva. Preso alle strette, re Lino si affidò ad una immacolata pulzella, detta la strega maligna, la quale lo aiutò consultando le sue carte: i taruocchi. Ma il cavaliere Ventriglia prima rompe l’incantesimo della strega, mentre Cajati, colpendo alle ruote la carrozza del re, lo lascia solo e derelitto nella foresta di Stabia. A questo punto il sovrano disse allo specchio “sono io il capo, chiamatemi cappellino!!” e si affidò ad un esercito di mercenari,denominati Sindaca Christi, guerrieri che avevano una fede robusta sul dito sbagliato. Questi cercarono di far crollare il castello pensando di sconfiggere gli iberici ma crollarono solo poche pietre sufficienti a seppellire il piccolo sovrano, che abdicò lasciando al castello il suo manto lercio, che prese da allora il nome di “pezza di Lino”. Nel frattempo, per nomina dell’imperatore Bobbio I, scese in campo un altro guerriero della notte, quelle passate itinerante sul web, Carlo da Treviso, detto il Travisante, che Travisando normative e numeri è riuscito finanche ad attentare all’accordo che prevedeva la Cigs, passando per incarichi e costose consulenze, finanche telefoniche, tanto solo per assumere, appena dieci giorni prima rispetto agli stagionales, i temerari guerrieri di Vozzabott. In questo lungo tempo, dal 27 luglio u.s. a tutt’oggi, è riuscito per il modico ristoro di appena 5.000,00 euro mensili circa a produrre una sola soluzione: Un concordato e/o il fallimento. Di fallita c’è solo la missione per la quale è stato inviato, e profumatamente retribuito, ossia di rideterminare degli equilibri credibili e duraturi, invece è riuscito finanche a valorizzare due Sindaca Christi in particolare, che contano rispettivamente, uno e cinque iscritti. La rappresentatività sindacale in un azienda non è quella dettata dal numero di libere adesioni dei lavoratori ad un sindacato che, secondo Carlo delle Baggianate, è legata alla rappresentatività nazionale.

E’ veramente troppo, sarebbe opportuno che a questo punto l’Imperatore Bobbio I, scarsellando questo signore dalla poltrona delle Terme per una buona volta e per sempre, lo mandi in via definitiva al suo paese, non quello dei balocchi, ma quello delle BACCHETTE.

Taccodighino

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