Ar, situazione ancora tutta da chiarire: “Se proprio dobbiamo morire, meglio farlo subito”

«Se proprio dobbiamo morire meglio farlo subito. Non vogliamo fare più piaceri da nessuno. Al momento non è pervenuta nessuna proposta scritta dai vertici aziendali, pensano di poter fare come hanno fatto sempre, con promesse e chiacchiere». A pronunciare queste parole è uno degli operai del gruppo Ar di Angri. La situazione dei lavoratori della Conserviera Sud e dell’ex Ipa è ancora da chiarire. Sembra che la decisione per quanto riguarda la Conserviera Sud sia rimandata ad ottobre, non compromettendo almeno la stagione di lavorazione delle conserve di pomodoro, mentre non ci sarebbe niente da fare per l’ex Ipa che dovrebbe in qualunque caso essere chiusa. Sarebbe questa la proposta che i vertici del gruppo hanno avanzato ai rappresentanti sindacali, durante la riunione dello scorso fine settimana. Ieri ci sono state le riunioni tra le tre maggiori sigle sindacali e le RSU.

La conferma scritta però ancora non è arrivata, per cui per ora si tratta solo di parole al vento.

I primi provvedimenti devono riguardare la mobilità che dovrebbe partire dal 30 giugno prossimo ed i termini contrattuali riguardanti la stagione delle conserve di pomodoro. Solo un comunicato ufficiale dell’azienda potrà sciogliere i dubbi e chiarire i termini contrattuali che riguarderanno il futuro del gruppo Ar, i licenziamenti di 250 persone, la cancellazione di altre centinaia di posti di lavoro e la chiusura di quattro siti. Ovviamente gli operai coinvolti, qualora la proposta dovesse rimanere questa, hanno già bocciato l’eventualità di accettarla. Per fine aprile si prevede un tavolo tecnico con sindaci, consiglieri regionali, assessori regionali al lavoro. L’incontro sarà mediato dalla Prefettura. Dalla riunione potrebbero scaturire sorprese, come quella di una riconversione industriale degli stabilimenti Ipa. Sembra infatti profilarsi la possibilità di una trasformazione dello stabilimento in pastificio, progetto che sarebbe un prosieguo di quelli già avviati negli stabilimenti di Foggia.

 Anna Bottone

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