Borghezio salva il sud dalla politica cialtrona

Nonostante i numerosissimi siciliani e campani onesti non c’è speranza”. Messa così, da sola, senza contesto e dettagli, ma soprattutto senza citare la paternità, la dichiarazione potrebbe anche passare. Potrebbe essere attribuita a un siciliano, oppure a un campano, appartenente alla vasta moltitudine di cittadini “disillusi e rassegnati”. Potrebbe essere attribuita a uno di quelli che leggendo le cronache quotidiane di queste due regioni ed applicandosi a scorrere nomi e programmi proposti in quelle località dove prossimamente si vota per le amministrative, non potrebbe dire altro che “…non c’è speranza!”.  Troppo scontato, troppo vero e condivisibile per essere contestato.

L’attribuzione si fa più chiara appena si legge il seguito: ”Inutile negare – dice con convinta str…..avaganza – che la mafia in Sicilia e la camorra in Campania sono saldamente radicate nel territorio, quindi – aggiunge – una soluzione potrebbe essere che Monti le venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che non si riesce ad estirpare il malaffare troppo radicato”.

 Ecco, dunque, che l’autore si materializza per il suo stile “out” e contro il Sud. Si chiama Borghezio, tale Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord.  Uno che si affanna per farsi riconoscere e se non riesce, non si arrende, continua e sforna di tutto. Uno che rappresenta il Nord della propria testa ma che ignora come è fatto l’altro emisfero della parte terminale del proprio corpo. Ma si distingue, certamente, per come confeziona argomenti e per come li propone. Non suscita rabbia e irritazione. In chi lo ascolta prevale, attraverso l’umana pietà, tanta civile compostezza, ricambiata da periodiche esternazioni del Borghezio che si distingue, è vero, si distingue veramente.

Ma Borghezio è Borghezio, una specie rara, dunque protetta. E poi, ricordate, i comici non si censurano, la satira va rispettata…!

Ma leggete cos’altro ha detto: “Fossi in Monti – insiste l’esponente leghista – metterei sul mercato anche Napoli e la Sardegna. Con quei soldi – aggiunge – potremmo alleggerire il nostro debito che, tra l’altro, mica l’han fatto gli operai della Fiat o i piccoli imprenditori del Veneto o del Nord est..”. “L’hanno fatto loro”, attacca Borghezio,”con le loro pensioni facili di invalidità, con gli amici politici, con le loro mafie, il loro assalto alla diligenza, le loro finanziarie che ogni anno spolpavano un pò di più le casse dello Stato. E naturalmente Roma ladrona (ahi Borghezio! dove sei stato nelle ultime settimane? Ndr) che ha coperto tutto questo danneggiando la gente onesta del sud”.

A parte i numeri del Borghezio-show, molte sue esternazioni trovano spazio nelle riflessioni sconfortanti di tanta gente del “sud sconfortato” che si trasforma ogni giorno che passa in “sud esasperato”, anticamera del pericoloso “sud indignato”, dove i suicidi che si susseguono quotidianamente sono il triste epilogo di una crisi che al Sud non è solo economica. E qui non si tratta di “satira”. Si tratta di gente tradita che reagisce; di gente umiliata che si ribella; di gente truffata che non ci stà; di gente che ha paura del buio e urla la propria rabbia; di gente che non vede il futuro in cui spera e compie gesti disperati.

Borghezio paladino della liberazione del Sud? Sembra proprio una “candidatura” che la politica, quella particolarmente cialtrona, oggi in campo al sud, sostiene con vecchi e squallidi argomenti, conditi di egoismi e inefficienze che non lasciano spazio alla buona gestione dei Beni Comuni e distruggono il futuro di comunità e generazioni.

Antonio Irlando

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano