Tragedia a Pagani: un imprenditore si spara alla tempia

Ci sono notizie che non si vorrebbero dare, ma che fanno rendere conto di quanta sia dura la situazione economica italiana. Se Gianfranco Rosa, un ragazzo di 27 anni, imprenditore di Pagani, decide di mandare un sms ai suoi dipendenti e poi impugna la Glock calibro 9×21 e si spara alla tempia, c’è molto più di qualcosa che non va. La scena è stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso del negozio. Alle 16:30, i due dipendenti si sono recati al negozio, come tutti i giorni, per attendere l’apertura pomeridiana dell’esercizio. Mentre aspettano, Gianfranco Rosa manda ad entrambi un sms per invitarli ad entrare dal retro. Subito dopo preme il grilletto. Sono proprio i suoi dipendenti a trovarlo riverso su una sedia della scrivania. Nessuno dei due ha sentito il colpo di pistola. Inutile l’ambulanza ed i soccorsi, il ventisettenne è morto sul colpo.

In tasca un biglietto: “Scusate del gesto. Non ho niente. Vi voglio bene. Non dimentichiamo i momenti trascorsi insieme”.

“Gr tecnology”, il negozio che l’imprenditore aveva aperto a settembre scorso in via De Gasperi, si occupava di vendita ed assistenza di cellulari e computer. Nonostante i buoni rapporti con la clientela e la zona favorevole al commercio, anche a causa della crisi economica, le vendite sarebbero calate. I problemi economici non sembravano di entità particolarmente elevata, qualche decina di migliaia di euro, eppure sarebbero bastati ad innescare nel ventisettenne la miccia che l’ha portato al gesto estremo. Apparentemente l’uomo sembrava tranquillo, non particolarmente preoccupato dalla situazione, ma, sebbene ancora non vi siano certezze a riguardo, il movente sembra essere quello economico. L’inchiesta dei carabinieri è ovviamente ancora aperta ed al momento si cerca di interpretare al meglio il biglietto ritrovato. Il tenente Marco Beraldo ed il sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti non hanno neanche disposto l’autopsia, essendo chiara la dinamica del tragico accadimento grazie ai video.

Anna Bottone

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