Sicurezza stradale. Il caldo tema sempre al centro dell’attenzione è stato oggetto di discussione nelle scuole campane. Una iniziativa prevista dal protocollo d’intesa siglato nel dicembre 2010 tra la Provincia di Napoli e la Fondazione ANIA, ha coinvolto numerosi studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori della provincia napoletana. Nella città della Reggia, la fondazione che si occupa della sicurezza stradale, ha collaborato con l’assessorato alla sicurezza affidato a Salvatore Duraccio (nella foto insieme al sindaco Cuomo), con il comandante della polizia municipale Gennaro Sallusto e con l’arma dei carabinieri. Con un furgone attrezzato con video e simulatori di guida, gli studenti compresi nella fascia d’età tra i 17 e i 19 anni sono stati posti di fronte ai rischi che potrebbero causare incidenti sulle strade. Uso del cellulare, guida in stato di ebbrezza e uso di sostanze stupefacenti sono tra le principali cause di morti sulle strade. I simulatori sono serviti a mostrare agli studenti come si guida in determinate condizioni psicofisiche. A partecipare all’iniziativa sono stati gli studenti del liceo scientifico “Silvestri”, che si sono cimentati nella guida con i simulatori. La scelta della fascia d’età da sottoporre ai test non è casuale, infatti si è preferito far partecipare giovani prossimi al conseguimento della patente di guida. Soddisfazione nelle parole dell’assessore Salvatore Duraccio: “A Portici sono 7 anni che non si registrano morti sulle strade. Un risultato che da sicurezza agli automobilisti, ai centauri ma soprattutto alle famiglie porticesi. Le iniziative intreprese dall’amministrazione sono volte a garantire la più totale sicurezza soprattutto tra i più giovani. La migliore arma per evitare incidenti stradali è la prevenzione, coinvolgendo le fasce d’età più a rischio, partendo dalle scuole”. Il tour della fondazione ANIA ha toccato le principali piazze della città di Napoli, Giuliano in Campania, Sant’Antimo, Afragola, Pomigliano, Volla, Portici, Torre del Greco e Castellamare di Stabia.
Andrea Scala