Nuovo colpo di scena all’interno del Pd napoletano. Dopo la questione delle primarie truccate e il relativo commissariamento del partito, il vecchio segretario Nicola Tremante ritorna al timone del Partito Democratico napoletano. Il suo ricorso è stato accolto dalla terza sezione civile del Tribunale di Roma che ha sospeso «l’esecuzione della deliberazione 2416/11 della direzione nazionale Pd, con cui è stato ratificato il provvedimento del segretario nazionale Pd di “proroga” del commissariamento del Pd di Napoli». Non solo: nelle pagine precedenti alle disposizioni, il giudice non solo afferma che il commissariamento non doveva essere prorogato, ma che mancavano gli stessi presupposti perché ci fosse. Tremante, dunque, non andava sollevato dal suo incarico di segretario provinciale. Di conseguenza, egli tornerebbe a via Toledo e Andrea Orlando a Roma. Non la pensano così i vertici del Pd, per i quali l’ordinanza non dispone alcun reintegro. Questa la versione di Tremante: «Secondo la interpretazione corretta dello statuto Pd – spiega – la competenza a commissariare il Pd di Napoli spetta solo alla direzione regionale del partito della Campania, peraltro al verificarsi di circostanze non presenti nella fattispecie di Napoli; ed in ogni caso non sono state dimostrate quelle gravi e reiterate violazioni dello statuto e del codice etico imputabili a me tali da giustificare il secondo commissariamento di proroga del 24 giugno 2011». Poi aggiunge: «Voglio sperare che il mio partito, il Partito Democratico, a tutti i livelli voglia ora concorrere con serenità a ripristinare la legalità statutaria per il Pd di Napoli funzionale al suo definitivo rilancio politico, organizzativo, elettorale già avviato con apprezzato impegno dall’onorevole Orlando». Dal canto suo, il responsabile nazionale organizzazione del Pd, Nico Stumpo, chiarisce la posizione della direzione nazionale: «In merito al commissariamento del Partito provinciale di Napoli e alla luce dell’ordinanza del Tribunale di Roma dello scorso 19 aprile, il Partito democratico, dopo aver ottenuto tre pronunce favorevoli, farà tutto quanto necessario – in questi ultimi giorni, fino al congresso già convocato per il maggio 2012 – per dare continuità all’egregio lavoro svolto sinora dal commissario, Andrea Orlando. Nessun reintegro è stato disposto. Anzi il Partito Democratico intende impugnare detto provvedimento». Lapidario il commento del commissario: «Posso considerare quasi conclusa la mia attività a Napoli con le amministrative e il congresso di maggio. La cosa da chiedersi è però se un organo giudiziario possa entrare in una vicenda tutta politica».
Antonio Averaimo