Scafati: Vitiello, vicesegretario provinciale del PD interviene sull’aumento delle tariffe imposte dalla Gori spa

E’ stata depositata la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale Campania (prima sezione Napoli) in merito alla impugnazione della delibera di ATO3 del 2 agosto 2011, che prevedeva aumenti tariffari delle bollette del servizio idrico integrato fino al 37%.

La delibera è stata impugnata da ben 13 comitati del comprensorio di ATO3 (fra cui la rete cittadina di Nocera Inferiore) oltre all’associazione FEDERCONSUMATORI e il Comune di Visciano (NA).

La sentenza da ragione ai comitati su tutti i fronti e denota come la gestione della risorsa idrica nel nostro comprensorio sia in capo a società (GORI Spa) ed organismi rappresentativi (ATO3) che nel migliore dei casi fanno della approssimazione e dello scambio clientelare la loro ragione di esistere, a svantaggio delle nostre comunità.

Su questa questione interviene Mariarosaria Vitiello vicesegretario provinciale del PD: “Il TAR della Campania riconosce l’illegittimità dell’aumento delle tariffe della Gori. L’amministrazione convochi un consiglio monotematico. Ora anche a Scafati si attivino tutte le azioni necessarie ad ottenere la cessazione dell’affidamento della gestione del servizio idrico alla Gori. La vittoria dei Comitati riuniti nella Rete civica per l’acqua pubblica Ato3 nel ricorso presentato al Tar della Campania contro l’aumento ingiustificato delle tariffe da parte della Gori evidenzia in modo chiaro e incontrovertibile la necessità dei sindaci, a cui non può esimersi il primo cittadino Pasquale Aliberti, di prendere finalmente coscienza della situazione e di porre fine ai disastri finora compiuti, rispettando l’esito dei referendum e affidando il servizio a un ente di diritto pubblico democratico e partecipato. Il Tribunale amministrativo ha riconosciuto che l’aumento delle tariffe del servizio idrico era giustificato solo dalla necessità di salvare GORI dai debiti, senza indagare sulla legittimità delle voci di spesa e degli investimenti effettuati, tra l’altro con una delibera votata dall’assemblea dei sindaci senza la maggioranza prevista dallo statuto dell’ente. Un successo dei Comitati che hanno contestato la delibera di aumento delle tariffe in tutte le sedi preposte, ad iniziare proprio dalla stessa assemblea del 2 agosto, in una seduta concitata e piena di tensione, dove molti dei sindaci presenti ritenevano che i comitati dovessero essere messi alla sbarra. E’ giunto il momento che anche l’amministrazione Aliberti si metta dalla parte del cittadino e faccia da scudo contro i costi delle inefficienze e del clientelismo, frutto del patto scellerato tra mala politica e finanza speculativa, in particolar modo in un periodo in cui aumentano senza sosta i costi di tutti i servizi essenziali. E’ per questa ragione che si richiede a gran voce un consiglio comunale monotematico sulla gestione acqua pubblica, in cui si discuta dell’adesione alla Rete dei Sindaci ricadenti nell’ATO3  e del  suo programma, che consiste nel  chiedere all’assemblea dell’ATO3 di dichiarare la cessazione dell’affidamento della gestione alla GORI SpA alla data del 31/12/2010 in applicazione del cd. Decreto Ronchi e, in ogni caso, di adoperarsi in modo da interrompere i rapporti con la GORI SpA; di porre all’ordine del giorno dell’assemblea l’affidamento della gestione del ciclo integrato delle acque a Ente/i pubblico/i e la costituzione allo scopo di un’Azienda Speciale Consortile”.

Aniello Danilo Memoli

 

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