Pompei: è bufera sul Forum dei Giovani ad un anno dalla sua creazione

È trascorso un anno dalla realizzazione del Forum dei Giovani di Pompei, una nuova realtà “politica” volta a coinvolgere le nuove generazioni nella vita cittadina. Tuttavia l’anniversario di questo esperimento non sembra arrivare sotto i migliori auspici e i primi bilanci non si profilano come positivi. A lamentare la scarsa incisività del lavoro fin qui svolto da detto organismo è Vincenzo Garofalo, consigliere del Forum, che definisce lo stesso inadeguato, improduttivo e privo di progettualità. Inoltre l’esponente dell’assise giovanile individua responsabilità precise per questo fallimento: “Il Sindaco di Pompei (Claudio D’Alessio, ndr), dopo aver gestito con l’aiuto di mezza amministrazione comunale tutte le fasi di compilazioni delle liste del forum, la fase delle votazioni e la individuazione dello stesso candidato presidente, ha abbandonato questi a se stesso, non fornendogli nè i mezzi nè le strutture affinchè il Forum dei Giovani potesse veramente essere operativo. Si è trattato come già detto in altre occasioni, di una vera e propria ingerenza non giustificata ma soprattutto improduttiva da parte del primo cittadino che, allo stato dei fatti, si è dimostrata un’occasione perduta per tutti i giovani di Pompei e per la città intera, avendo egli di fatto ricondotto il Forum, così come la sua amministrazione comunale, in uno stato di improduttività e di immobilismo.” È lo stesso Garofalo a citare esempi concreti delle grandi difficoltà operative incontrate dal FdG a attuare i propri progetti, come quello della Forum Card, ideata nell’interesse dei giovani e dei commercianti pompeiani. Né le accuse del consigliere si limitano al primo cittadino. A suo parere, infatti, la situazione è aggravata dalla mancata individuazione dei membri di diritto con espressione di voto nell’assemblea del Forum, individuazione che sarebbe spettata al dirigente comunale preposto, in base al regolamento approvato con delibera comunale. Stando a tale regolamento, continua Garofalo, il Sindaco e l’Assessore competente avrebbero dovuto indicare una sede idonea, con tanto di attrezzatura informatica, deputata a trasformarsi in luogo d’incontro per i giovani di Pompei. Il risultato di questo stato di cose è l’allontanamento dei giovani eletti dai lavori e dalla programmazione del FdG. Arenata nelle secche delle possibilità e dei buoni propositi, quindi, ci appare, dalle parole di Garofalo, questa nuova creatura made in Pompei che tanto entusiasmo aveva suscitato al suo battesimo, un’ulteriore opportunità mancata per la politica cittadina di rinnovarsi e di dare voce soprattutto ai giovani.

                                                                                                                Claudia Malafronte

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