Se il Campionato terminasse oggi, il Sant’Antonio Abate potrebbe ritenersi salvo e contento.
Le tre vittorie consecutive, e in particolare l’ultima contro il Messina, hanno permesso ai ragazzi di mister Cimmino di racimolare nove punti fondamentali per mantenersi ancora a galla in una classifica che li stava soffocando. Meno di un mese fa, forse, il Sant’Antonio era già dato per spacciato: sfortuna e pochi risultati utili lo avevo costretto perennemente ai bassifondi del girone, e sono state poche le volte in cui non si è visto in zona play out. E invece, quando più è servito, i giallorossi sono riusciti ad alzare la testa, e a risollevarsi dopo le tante cadute. Nove punti nelle ultime tre partite: un bottino d’oro, e anche da record se si pensa che tra i tre team battuti cerano due teste di serie. Vittoria in casa contro l’Hinterreggio, poi blitz esterno a Marsala, condannato ai play out, ed infine, tra le mura del Varone, 3-2 al Messina, che ha dovuto abbandonare le speranze di conquistare almeno il secondo posto. Il Sant’Antonio ha messo le vesti dell angelo nero e ha spento i sogni di salvezza o di gloria di più squadre, incutendo perfino paura alla prima della classe. Attualmente è a quarantuno punti, fuori dai play out, in zona salvezza diretta, e con l’opportunità di conquistare addirittura i play off in caso di vittoria nella finalissima di Coppa Italia, contro il Sandonà, mercoledì 2 maggio, ad Arezzo. Ma per poter brindare al raggiungimento di un traguardo storico, bisogna conquistare almeno altri tre punti. Due le opportunità: a Cosenza domenica, o in casa, il 6 maggio, nell’ ultima del Campionato, contro un Licata senza più pretese. E nel frattempo c’è da pensare anche alla Coppa. Inizia un nuovo ciclo di fuoco: per scrivere la fine ad una pazza stagione, e per scrivere la storia.
Feliciana Mascolo