Non si è fatta attendere la Vitiello che ha ribattuto così: “Nella vita, come in politica, negli ultimi tempi è sempre più difficile trovare qualcuno che dica qualcosa che sia altrettanto efficace del silenzio. Il consigliere Mariano Falcone avrebbe fatto bene a leggere i contenuti della delibera di giunta e gli attori chiamati in causa. Nel testo in questione, infatti, si fa riferimento alla richiesta avanzata dall’amministrazione comunale di un parere legale chiesto al prof. Felice Laudadio in merito «alla legittimità dell’affidamento del servizio alla società Gori Spa alla luce delle recenti consultazioni referendarie». Il consigliere Falcone ignora, forse, che l’avvocato Laudadio è lo stesso professionista cui si rivolge l’Ato stesso e al quale dall’ente è stata affidata la presidenza di una commissione tecnica proprio su questo tema. Un conflitto di posizione che, senza aggiungere altro, semplicemente sarebbe stato meglio evitare. Dire che la Gori, poi, sia un carrozzone politico fortemente indebitato, si parla di circa 160 milioni di euro nei confronti della Regione Campania, siamo i primi a denunciarlo. E’ per questa ragione che 17 comuni, tra i quali Nola, Pompei, Sarno, hanno deciso di creare un nuovo soggetto politico, una assemblea di sindaci che metta in campo tutte le azioni necessarie alla cessazione dell’affidamento dei servizi idrici alla Gori, al quale chiediamo al sindaco Aliberti di aderire. Il sindaco torni al ruolo politico cui è stato demandato, che consiste nella tutela dell’interesse del bene comune, anteponendo a tutto l’interesse dei propri cittadini. Basta con questo tormentone, come già fatto per l’ospedale Mauro Scarlato, sull’inefficacia dei consigli comunali. Si ricorda che il Consiglio Comunale è la sede della democrazia rappresentativa del Comune e che ha il ruolo di indirizzo politico delle scelte dell’Amministrazione. Ammesso sempre che si abbiano”.
Aniello Danilo Memoli