Ad un anno dal voto Scafati si interroga sul bilancio di un’amministrazione fallimentare

E’ tempo di bilanci a Scafati. Ad un anno esatto dal voto amministrativo del 2013 i cittadini di Scafati fanno la prova del “voto” .  In città si parla tanto di candidature e di candidati, ma soprattutto si fa il bilancio all’amministrazione di centro-destra del sindaco Aliberti, ed è,  a quanto sembra,  un bilancio del tutto fallimentare.  Dopo aver perso ben cinque consiglieri (Carotenuto – Arpaia – Fantasia – Gambino – Raiola, tutti ex PDL) che hanno votato NO al Bilancio nell’ultima assise comunale, la maggioranza di centro-destra ad un anno esatto dalle elezioni viene sottoposta a giudizio dai cittadini scafatesi. Cittadini che innanzitutto si chiedono il perché di queste tante defezioni, il perché di tutti questi NO a quella maggioranza sostenuta fino a pochi mesi fa e le risposte non si fanno attendere. Tra le motivazioni più gettonate ci sono il fallimento del piano di investimenti industriali di via S.Antonio Abate con la defezione di più di venti imprese e l’ormai certo ridimensionamento dello stesso PIP e la paura che non decolli neanche la parte inerente il vecchio primo stralcio con le gravissime conseguenze che tale situazione comporterebbe per tutti gli ex-proprietari dei terreni ancora non indennizzati. Di pari passo segue tra le preoccupazioni degli scafatesi il Piano Urbanistico Comunale (PUC) di cui da oltre un anno si sono perse le tracce,  ed oramai non si sa neppure quando potrà arrivare all’approvazione definitiva.  Manca all’appello delle cose che dovevano essere già in corso di realizzazione il piano di reindustrializzazione dell’area ex-copmes i cui costi, per gli anticipi fin qui erogati dalle casse comunali, preoccupano fortemente tutti coloro che abbiamo ascoltato, (visto la precarietà dello stato economico dell’ente scafatese). Molte critiche vengono poi  espresse, sul grande affanno del sistema di mobilità cittadino, a Scafati in molte ore del giorno non si cammina e certe decisioni assunte da Palazzo Mayer (vedi parcheggio antistante la villa comunale), hanno contribuito ad aggravare il già precario sistema viario della città. Gli scafatesi inoltre si lamentano fortemente della mancanza di un programma viario diverso e più efficiente,  degno di una città di oltre 50.000 abitanti. Altre critiche piovono dal comparto degli edili, decine e decine di imprese e lavoratori locali sono in piena crisi, l’edilizia volano principale dell’economia cittadina fino a pochi anni orsono, è per i ritardi di questa amministrazione in ginocchio, infatti la mancata approvazione del PUC e le tante sbandierate promesse di “nuovo mansardato” e di provvedimenti per agevolare l”edilizia familiare”, sono rimaste solo promesse. In  città i lavoratori edili senza lavoro e senza nessuna prospettiva per sé e per le proprie famiglie sono tantissimi, le mancate promesse di questa amministrazione, si fanno sentire tra tutti i cittadini.  Ferme ancora, risultano le delocalizzazioni industriali, nessuna risposta a pur lodevoli iniziative intraprese da pochi industriali locali, sono degne di avere una risposta da questa amministrazione, niente, solo un assordante silenzio. Ed è anche questo motivo di grande preoccupazione in città, infatti gli scafatesi sono consapevoli che le riconversioni e le delocalizzazioni industriali se prese in seria considerazione dall’Ente di Palazzo Mayer, potrebbero essere sicuramente una grande opportunità di lavoro per i tanti disoccupati presenti in città e per i nostri artigiani, nonché per le imprese edili e serramentistiche presenti sul nostro territorio. Fallimentare secondo tutti gli scafatesi, risultano le politiche fin qui adottate da Palazzo Mayer sulla tassazione locale, ricordiamoci che sono aumentate nel corso degli ultimi quattro anni,  la Tarsu, il servizio di riscossione dei tributi con l’introduzione della Geset, l’Irpef comunale, l’accise sulle bollette Enel, etc, e fa paura immaginare cosa possa accadere con quello che oggi viene definito come “Global Service”, specialmente  in tema di austerity in cui viviamo. Altro tema caro agli scafatesi e motivo di grande preoccupazione per il suo futuro sviluppo è il centro storico scafatese, che rimane nei pensieri degli scafatesi doc, il cuore e l’anima della loro città, e che fa male vederlo cadere a pezzi giorno dopo giorno, solo perché questa amministrazione non ha fatto nulla per migliorarne le strutture, la viabilità, l’accoglienza, sia per i privati cittadini che vi ci abitano,  sia per i pochi commercianti che vi ci lavorano e che oggi hanno ancora il coraggio di restarci.  Niente e poi niente in quattro anni è stato fatto, e basta vedere l’ultimo bilancio comunale per capire che neppure in questo ultimo anno di amministrazione di centro-destra qualcosa si farà, infatti nel bilancio 2012  non ci sono tracce di nessun intervento a favore dell’aria storica di Scafati. Grave preoccupazione si segnala in città per le politiche di aggravio delle onerosità addebitate ai commercianti in procinto di richiesta di agibilità e per la mancanza di idonee politiche sui parcheggi e sulla mobilità cittadina. Inoltre molti scafatesi cominciano ad essere molto preoccupati per le politiche adottate da questa amministrazione contro i lavoratori cosiddetti “precari”, cioè quelli appartenenti ai non stabilizzati dopo oltre trentasei mesi di lavoro con lo stesso Ente di Palazzo Mayer, visto l’andamento del giudizio dei  Giudici della Camera di Lavoro di Salerno, che più volte hanno espresso giudizi a favore dei lavoratori “licenziati”, condannando alla riassunzione degli stessi lo stesso Ente di Palazzo Mayer. L’Ente fin qui si è sempre rifiutato di riassumere i lavoratori precari e quindi procedere alla loro stabilizzazione, ricorrendo in Appello, rischiando così di perdere anche nel secondo giudizio con l’aggravio del pagamento di grosse parcelle legali agli avvocati nominati ed inoltre rischiando grosse “compensazioni” monetarie agli stessi lavoratori.

Chi vivrà vedrà.

Benedetto Monaco

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