Le opere della mostra saranno ‘scoperte’ solo il 9 maggio e resteranno esposte fino al 24 giugno.
La mostra inviterà non solo i visitatori ad una riflessione sulla problematicità dell’esistenza moderna ma permetterà loro anche di intravedere, nei sentieri di quest’esistenza labirintica, il salvifico filo d’Arianna che conduce al di fuori, appunto, dei “labirinti” della modernità, intesi come situazioni e atteggiamenti fuorvianti capaci di intrappolare e rendere schiavi chi vi fosse finito dentro.
Non sono contributi economici quelli che il Museo Gracco si aspetta dalle istituzioni, quanto una maggiore attenzione a quelle iniziative promosse dai privati e finalizzate alla salvaguardia del patrimonio culturale: si rende necessario un risveglio delle coscienze, da un lato rispetto al comune atteggiamento refrattario nei confronti dell’arte, e dall’altro rispetto ad un patrimonio di valori dimenticati da riscoprire e rivalutare.
Maria Ilaria Incitti