L’iconica Barbie , che da più di cinquant’anni è solita vestire gli abiti più impensabili, ha ceduto al fascino della tradizione delle uova firmate Farbergè. Eleganza e straordinaria opulenza in queste splendide bambole della Mattel . Tutte racchiuse in splendidi abiti, preziose rifiniture e raffinate acconciature.
E’ del 1998 la Barbie Imperial Elegance : abito regale di raso blu con sottogonna laminata dorata riccamente ricamata da oltre 50.000 punti e 175 cuciture con l’aggiunta di cristalli swarovski . Agganciata al polso la borsetta che ricalca la miniatura delle celebri uova e che aprendosi svela un cuore di puro cristallo .
Le preziosità si insinuano anche nelle perle del girocollo, negli orecchini placcati d’oro e nell’abbagliante tiara appoggiata sui boccoli biondi .
Capelli scuri e raccolti , invece per la bambola nata nel 2000 , la Imperial Splendor . Ispirata ad un disegno floreale che lo zar mostrò alla moglie in occasione della Pasqua ecco che l’abito riprende il tipico modello da corte . Velluto rosso riccamente impreziosito da ricami dorati , autentici swaroski e squisite perle . Anch’essa porta una borsetta a forma d’uovo progettata appositamente da un maestro gioielliere . Dipinta e numerata a mano in oro 22 carati risulta ancor più preziosa e rara della precedente , le cui copie prodotte risultano circa 15.000. Un vero e proprio tesoretto appetibile per qualsiasi collezionsita , dunque .
Capelli rossi per l’Imperial Grazia , nata , invece , nel 2001 . Decisamente elegante nel suo splendido abito di velluto nero che contrasta con l’avorio del raso , impreziosito dalle elaborate bordature e i minuziosi ricami . Ulteriore eleganza risulta quella aggiunta dalla collana, i pendenti e il copricapo di perle che incornicia il volto candido . Candore dato anche dall’utilizzo della finissima porcellana Biscuit rendendo , così , ancor più preziose ed uniche le Barbie . Capaci di rievocare , nel loro piccolo , anche in una semplice piega del proprio abito , in un ricamo.. la magia.. il fasto di un tempo.. di una tradizione..nonché di un sogno .
M.Chiara D’Apolito