Un consiglio comunale che fa emergere la spaccatura interna alla maggioranza del sindaco Luigi Bobbio. Nella riunione dell’Assise cittadina, convocata su richiesta di dieci consiglieri comunali, c’era un unico punto all’ordine del giorno: un atto di indirizzo sul piano casa. Il primo cittadino stabiese ha chiesto di mettere ai voti l’inammissibilità del consiglio comunale «perché privo di uno schema deliberativo». Al termine della votazione a votare «si» insieme a Bobbio sono stati solo i consiglieri del Pdl e il consiglieri dei Popolari Michele Amodio. Gli altri consiglieri di maggioranza hanno votato contro insieme agli esponenti dell’opposizione. Già in precedenza, in altri consigli comunali, Bobbio aveva anteposto il veto allo svolgimento dei lavori sempre supportato dai consiglieri di maggioranza. Invece ieri buona parte della maggioranza gli ha voltato le spalle. Il consiglio comunale poi è stato sospeso per la convocazione di una conferenza dei capigruppo richiesta dal consigliere Gargiulo per discutere della vertenza degli operai ex Avis, presenti in massa nell’aula consiliare di Palazzo Farnese. Alla fine tutto il consiglio comunale ha sottoscritto un documento che «condiziona la famiglia De Luca, proprietaria dell’area, a presentare un progetto di riconversione industriale e preservare i 43 operai dell’ex Avis». Quando i lavori del consiglio comunali sono ripresi il primo cittadino stabiese non è rientrato in aula mentre gli altri consiglieri hanno continuato la discussione sul piano casa. Il Pdl ha fatto alcune precisazioni riguardo il voto espresso in consiglio comunale: «Il gruppo consiliare del Pdl ha responsabilmente votato per la inammissibilità del consiglio comunale condividendo la proposta del sindaco Bobbio in quanto alla richiesta non era allegato alcuno schema deliberativo. Il gruppo chiarisce che la valutazione di inammissibilità riguardava soltanto la celebrazione di questo consiglio comunale e non può in alcun modo essere estesa all’applicazione stessa del piano casa nella nostra città».