Scioglimento del Comune di Gragnano: la verità di Annarita Patriarca

Sulle pagine di giornali qualcuno a Gragnano si è posto un interrogativo: “dove ci ha portato questa amministrazione?”. Bisognerebbe piuttosto chiedersi dove ci hanno portato le falsità denunciate a suon di proclami, lettere anonime e documenti sottoscritti da chi per sola sete di potere non è riuscito a placare la necessità di rientrare per la stessa porta dalla quale era uscito. Il tanto bramare ha portato queste persone a gettare fango non solo sulle singole figure di sindaco, consigliere o assessore quanto su un’intera città e sulla sua gente. Questi strani e inconsueti paladini della giustizia evidentemente si definiscono senza peccato, nella facoltà di scagliare la famosa prima pietra e con tale investitura sparano a zero. L’unica dimostrazione di una serie di episodi contestatici risiede unicamente nelle loro dichiarazioni. Infatti su sei addebiti mossi a questa Amministrazione Comunale sono addirittura undici le dichiarazioni a fondamento di tali accuse rese dall’ex sindaco e dall’attuale consigliere di minoranza, già assessore della precedente amministrazione, che vedeva lo stesso ex sindaco a capo della Giunta. Non è possibile né ammissibile accettare lezioni di moralità da chi la morale non la applica e forse nemmeno la conosce. Nonvoglio entrare nel merito di questioni che non sono più politiche, ma giudiziarie perché chiariremo nelle sedi opportune le accuse che ci sono state mosse con la serenità di chi ha sempre operato nel rispetto della legalità. Per onore della verità, però, va detto, per esempio, che l’ammirevole interessamento dei giovani del PD e dello stesso PD alla vita politico-amministrativa di Gragnano trova più volte risposte proprio all’interno del Partito Democratico. Ne è un chiaro esempio l’accusa mossa per “concessione di licenze al di fuori delle regole prescritte” che potrebbe trovare pronta e immediata risposta nel segretario cittadino del PD in quanto moglie di un dipendente che dal primo giorno lavora nell’attività commerciale presa di mira. Sempre all’interno del Partito Democratico c’è qualche consigliere, ex assessore, che potrebbe spiegare alla cittadinanza come in passato è stato possibile effettuare il cambio di destinazione d’uso da deposito a civile abitazione, in pratiche relative alla 219 o all’improvviso si siano sbancati terreni divenuti poi terrazzi. Lo stesso consigliere potrà sicuramente spiegare come funzionavano in passato i settori come quello Urbanistico o dei LL.PP. che oggi tanto criticano. Inoltre il PD può sempre chiedere alla CGIL, sindacato schierato politicamente in posizioni note al PD, che ha tanto battagliato per il trasporto scolastico per la salvaguardia dei posti di lavoro e per la tutela dei diritti dei lavoratori se queste dispute sono diventate improvvisamente inutili o “controindicate”.
Rimaniamo poi attoniti quando leggiamo di dichiarazioni di qualche Ponzio Pilato che prima è un fiume in piena di chiacchiere e fandonie e poi cerca di attribuire queste stesse chiacchiere a presunte denunce di consiglieri di maggioranza di cui non c’è traccia, se non perché raccontate da questi stessi Ponzi Pilati. Paradossale! Sgombriamo quindi il campo da mogli, mariti, riunioni, salotti, case, incontri, scontri. Leggendo attentamente questa relazione, che ribadiamo, è pubblica non c’è un solo atto o fatto addebitato o addebitabile al “marito del sindaco” tanto che lo stesso Prefetto sulle questioni che sui giornali hanno scatenato le fantasie più torbide di infiltrazioni o condizionamenti, le esclude dicendo testualmente che altrimenti “si rischierebbe di indebolire tutto l’impianto logico”…”e ciò finirebbe per non consentire di suffragare l’assunto con elementi di supporto di pregio, in grado di resistere a facili censure in sede di contenzioso”.
Il rammarico più grande è stato, dopo aver letto le motivazioni dello scioglimento, quello di essere considerati “continuità della precedente amministrazione”, che in tutta onestà disconosciamo oggi, ma anche ieri, con motivazioni contenute in un atto pubblico, che avrebbe dovuto, forse, attivare accertamenti, quanto meno della guardia di finanza, anche perché nessuno di noi, che come dice il PD ha messo “Le mani sulla città”, ha visto improvvisamente accrescere il proprio patrimonio finanziario o immobiliare.
Se i Giovani del PD vogliono un incontro per chiarire i punti e i motivi dello scioglimento nell’interesse della città, io in primis e con me tutti i consiglieri e gli assessori che si sono succeduti in questa maggioranza siamo pronti a confrontarci in ogni momento e in ogni luogo, con circostanze e dati concreti, forti della onestà e correttezza dei nostri atti.
Sono certa che tutto quanto affermato in questa nota sicuramente non ha un taglio giornalistico, e forse neanche politico, non è una ricostruzione puntuale dei fatti, perché non serve una difesa d’ufficio sulle pagine dei giornali, anche perché la questione Gragnano è stata troppo spesso un processo mediatico, e questo ha fatto male alle persone e alla città, ma era doveroso intervenire per aprire uno squarcio sulle tante vergognose ipocrisie.
E poi siamo certi che Gragnano conosce bene persone, verità e responsabilità.

Annarita Patriarca

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