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Turris, play off sfumati

Dopo una stagione davvero deficitaria ormai non ci credeva più nessuno ad un possibile approdo della Turris in zona play-off. Eppure la caduta delle contendenti nelle ultime gare di campionato e la consentanea verve ritrovata da parte degli uomini guidati da Liquidato aveva messo i corallini nelle condizioni di poter essere arbitro unico dei suoi destini. Mancava una partita sola, da giocare e da vincere, per centrare l’insperata qualificazione alla fase degli spareggi. La Turris, però, una stagione intera a rincorrere sempre, si è presentata all’ultima curva col fiatone e quando ha provato a dare gas, si è resa conto che la benzina era pressoché finita. Il sogno si  è infranto sul muro del Francavilla sul Sinni, appunto una delle dirette concorrenti nella corsa all’ultimo posto valido per approdare alla post regular season. Alla fine l’1-1 col quale si è conclusa la gara non ha fatto altro che favorire la terza contendente, ovvero il Brindisi, che ha terminato il campionato con due punti di vantaggio sui biancorossi. E la beffa è di quelle da non dormirci la notte: con l’1-1 in Basilicata i torresi avrebbero comunque raggiunto il quinto posto, se il Brindisi non fosse riuscito a portare a casa l’intera posta in palio col Grottaglie, alla disperata ricerca di un punto per salvarsi (ora dovrà sperare nei play-out). Proprio al fotofinish, però, i pugliesi hanno trovato il colpo del definitivo vantaggio, che ha condannato la Turris a vivere di rimpianti. Basti pensare che nonostante i problemi societari, le contestazioni del pubblico (più verso la gestione dirigenziale che verso la squadra) e soprattutto un destino sempre incerto, a novanta giri di lancette dalla fine dei giochi i corallini erano comunque con mezzo piede  tra i magnifici quattro che si sarebbero andati a giocare la promozione in Seconda Divisione. Figurarsi cosa sarebbe potuto accadere se la situazione ambientale fosse stata quantomeno serena: è probabile che una manciata di punti in più adesso la Turris li avrebbe, buoni da spendere alla bottega dei play-off. Quella dei minuti intanto ha già abbassato la serranda, è finito anche il tempo per continuare a provarci. Certo rimarrebbe quello per leccarsi le ferite e rimuginare sugli errori fatti, ma questo sarebbe solo tempo sprecato.

Michele Di Matteo

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