Mai come adesso il tema lavoro è di grande attualità. A Scafati negli ultimi anni è notevolmente cresciuto il numero dei disoccupati, delle aziende fallite o trasferite e dei licenziamenti. Si calcola che ogni anno più di 700 giovani abbandonano Scafati per andare in altre località in cerca di lavoro. Negli ultimi giorni si sono innestate delle proteste contro il comune per rivendicare maggiori possibilità occupazionali. A questo proposito ho intervistato Adriano Falanga coordinatore del FLI.
Cosa ne pensate in merito alle proteste contro il Comune ?
Sicuramente le proteste sono legittime. Tuttavia non si deve fare l’errore di pensare che il politico e quindi il Comune sia un ufficio di collocamento. Il politico deve creare le condizioni affinchè tutti possano partecipare in egual misura e con merito al lavoro.
Il lavoro in questi anni è mancato a Scafati?
È un dato oggettivo che siano falliti progetti come: il PIP, l’area EX COOPMES ed altri ancora.
Come mai sono falliti questi progetti di rilancio industriale?
Per l’area EX COOPMES è stata un’ operazione mediatica. Poiché non si è capito cosa si voleva fare. Su trentamila metri quadri da lottizzare il comune ha deciso di far elaborare un progetto ad un ingegnere Giugiaro che in realtà ha altre competenze. Inoltre nessun imprenditore investirà in un progetto abbandonato a sé senza nessuna condizione positiva di partenza. La proposta del FLI è questa: a Scafati ci sono parecchi gruppi imprenditoriali e giovani emergenti che vogliono lavorare ed allora si poteva creare un consorzio gestito da questi facendone elaborare anche il progetto. Ovviamente il Comune doveva essere perno di questo disegno. Anche per il PIP è lo stesso discorso. Il Comune si è venduto le idee, ma ci sono ancora gli espropri in corso, gli investimenti sulle infrastrutture sono pari a zero. Il concetto è faraonico ma attualmente nessun imprenditore è rimasto attratto da questi progetti.
Quali sono le altre proposte del FLI sull’occupazione?
Per quanto riguarda l’ACSE abbiamo proposto assieme a SEL un piano di scorporo dei servizi ad esempio La potatura delle piante, pulizia della villa, etc per permettere a tutti di lavorare. Ovviamente questa è una proposta per il breve periodo, noi infatti siamo a favore della sussidiarietà e non dell’assistenzialismo. Un’altra piattaforma a cui stiamo lavorando ricollegandoci alle proposte fatte in Consiglio Comunale dai consiglieri Vitiello e Falcone è la zona ZTL. I paesi limitrofi si sono dotati di una rivalutazione del centro storico. Con la ZTL sull’esempio di Nocera si potrebbe portare alla riqualificazione del centro storico e perciò insieme alla rinascita della villa con feste ed iniziative culturali. Solo così si attrarrebbe turismo e si riuscirebbe a creare le prospettive per una maggiore occupazione.
Aniello Danilo Memoli