“Purtroppo la statua di Totò posizionata nell’ omonimo parco dedicato al grande artista napoletano – denunciano il commisario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli e dallo speaker radiofonico Gianni Simioli – è stata imbrattata e vandalizzata. E’ piena di scritte e di disegni anche volgari. In particolare uno è stato realizzato sull’ inguine dell’ opera raffigurante il grande artista e poi in parte cancellato. Ci fa male vedere in che modo alcuni vandali trattano la memoria di Totò e per questo chiediamo all’ amministrazione comunale di farla ripulire e risistemare rapidamente in memoria del principe De Curtis e per rispetto ai familiari ed ai suoi tanti ammiratori diffusi in tutto il mondo. Pensiamo anche che sia giunto il momento di realizzare un grande evento in memoria di uno dei più importanti artisti napoletani ancora oggi indimenticato e rappresentativo del meglio della napoletanità per far sentire al mondo intero quanto Napoli ama ancora Totò ed anche per rilanciare e far conoscere il parco cittadino a lui dedicato davvero poco noto alla città. Diventa poco credibile la battaglia che hanno portato avanti tanti napoletani per non far rimuove la statua del Principe della risata da Alassio quando poi deturpiamo quella che si trova da noi”.
La scultura che l’artista veneziano Antonio Ruffini realizzò in memoria di Totò ha una storia ricca di aneddoti. Fu proprio il maestro Ruffini, scomparso nell’agosto del 2007, a raccontarlo alcuni anni fa: “Ho conosciuto Totò negli anni ’50 in un bar di Cinecittà, ordinai un’ “ombra” in veneziano e lui mi guardò e mi chiese se fossi veneziano. Da lì cominciammo a parlare e nacque un’amicizia. Ci scambiammo una promessa: se fosse morto prima lui di me gli avrei fatto una scultura da esporre a Napoli, viceversa se fossi morto prima io allora lui mi avrebbe fatto una scultura a Santa Margherita”.
L’opera dedicata a Totò fu realizzata in creta e poi trasformata in bronzo nella fonderia veneziana dei fratelli Bon. La statua è alta 163 centimetri, l’altezza reale dell’attore morto nel 1967: il principe De Curtis viene rappresentato in un atteggiamento quotidiano, molto distante dalla sua immagine tradizionale che il cinema ci aveva trasmesso.Il 29 aprile 2007, a quarant’anni dalla morte di Totò, la scultura fu presentata a Napoli e collocata nel parco della facoltà di ingegneria della Federico II° in via Cupa Starza, che per l’occasione fu intitolato al principe della risata.
Il trasporto dell’ opera da Venezia a Napoli fu permesso e realizzato grazie all’ interessamento dell’ allora assessore alla protezione civile della Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli e dell’ artista Pietro Loffredo legato con Ruffini da un lungo sodalizio artistico.