La scultura che l’artista veneziano Antonio Ruffini realizzò in memoria di Totò ha una storia ricca di aneddoti. Fu proprio il maestro Ruffini, scomparso nell’agosto del 2007, a raccontarlo alcuni anni fa: “Ho conosciuto Totò negli anni ’50 in un bar di Cinecittà, ordinai un’ “ombra” in veneziano e lui mi guardò e mi chiese se fossi veneziano. Da lì cominciammo a parlare e nacque un’amicizia. Ci scambiammo una promessa: se fosse morto prima lui di me gli avrei fatto una scultura da esporre a Napoli, viceversa se fossi morto prima io allora lui mi avrebbe fatto una scultura a Santa Margherita”.
L’opera dedicata a Totò fu realizzata in creta e poi trasformata in bronzo nella fonderia veneziana dei fratelli Bon. La statua è alta 163 centimetri, l’altezza reale dell’attore morto nel 1967: il principe De Curtis viene rappresentato in un atteggiamento quotidiano, molto distante dalla sua immagine tradizionale che il cinema ci aveva trasmesso.Il 29 aprile 2007, a quarant’anni dalla morte di Totò, la scultura fu presentata a Napoli e collocata nel parco della facoltà di ingegneria della Federico II° in via Cupa Starza, che per l’occasione fu intitolato al principe della risata.
Il trasporto dell’ opera da Venezia a Napoli fu permesso e realizzato grazie all’ interessamento dell’ allora assessore alla protezione civile della Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli e dell’ artista Pietro Loffredo legato con Ruffini da un lungo sodalizio artistico.