A Terzigno si è svolta la “Giornata della Legalità – Antimafia Day”

Si è svolta giovedì a Terzigno, in piazza Troiano Caracciolo, per il secondo anno la “Giornata della Legalità – Antimafia Day”, evento organizzato dall’associazione culturale “Koinès”, in collaborazione con “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

La manifestazione, presentata dagli organizzatori, Olimpia Franzese, presidente di “Koinès” e Lucio Canzanella, direttore de “Il Vesuviano”, ha avuto inizio, in un clima di profonda partecipazione, con le note dell’inno di Mameli e lo sguardo rivolto alla bandiera, simbolo di appartenenza alla nazione.

Sono stati tre gli interventi che si sono susseguiti nel corso dell’evento, dedicato alla scoperta, all’approfondimento e alla riflessione sui “percorsi di giustizia e corresponsabilità”. In primis, vi è stato il significativo intervento del Vice Questore del Commissariato di San Giuseppe Vesuviano, Mario Minichini, il quale ha voluto porre l’accento sull’importanza della comprensione del senso delle leggi e, in questo senso, “è importante capire la ‘ratio’ del sistema legislativo, ovvero l’onestà, la correttezza, le cose importanti da tutelare”. Inoltre, a giudizio di Minichini, il rispetto delle leggi deve essere inteso come un senso di partecipazione, non come una cultura dell’obbedienza.

Successivamente, la parola è stata prese da don Tonino Palmese, referente regionale di “Libera Campania”, il quale ha sottolineato l’indefinibilità della mafia. Secondo quanto da lui espresso, “le mafie nascono dalla mancanza di carezze; tutti i giovani mafiosi, che hanno visto nella mafia il loro idolo, non hanno memoria di un affetto o di un’attenzione sul loro volto”.

In terzo luogo, è intervenuto Donato Ceglie, sostituto procuratore generale della Procura della Repubblica di Napoli. Egli ha voluto mettere in evidenza che è giusto continuare a combattere la camorra, principalmente “per dare voce a chi, per amore del proprio popolo, non ha taciuto, rischiando e rimettendoci molte volte la vita”. Il pensiero di Ceglie è andato a don Peppino Diana, una delle numerose vittime della camorra, a cui è stato dedicato, nel casertano, un centro di formazione nazionale delle Forze dell’ordine.

A conclusione dei discorsi previsti dal programma, vi è stata l’esibizione degli allievi di canto dell’associazione musicale “Gli amici di Elia Rosa Onlus”, nonché del musicista Marco Zurzolo con il sassofono.

All’iniziativa hanno preso parte anche studenti e docenti dell’I.S.I.S “Armando Diaz” e della scuola media statale “Giuseppe Giusti”, per ribadire l’importanza della scuola come principale veicolo di sensibilizzazione, per le nuove generazioni, alla cultura della legalità.

Antonio Tortora

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