Arcangelo Arpino, sposato e padre di tre figli, imprenditore di 63 anni di Vico Equense si è ucciso ieri pomeriggio nel parcheggio del santuario di Pompei. “E’ un lutto per tutta la Città. – commenta, provato, il Sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque – Quante morti ci dovranno essere ancora?”
Questo suicidio va ad aggiungersi alla lunga lista di persone che, sopraffatti dalla crisi, hanno deciso di togliersi la vita, trovando solo nella morte la via d’uscita dalle proprie difficoltà lavorative. L’uomo ha lasciato tre lettere con scuse verso i familiari e accuse verso Equitalia per delle cartelle a suo dire ingiuste. L’imprenditore fino a due anni fa era titolare di un’impresa edile e poi di un’agenzia immobiliare.
“Una situazione, – aggiunge il Primo cittadino – che giorno dopo giorno si esaspera sempre di più. Coloro che hanno responsabilità, e mi riferisco al Governo, devono intervenire al più presto, per far si che si esca da questo momento critico che è percepito come di abbandono da aziende e cittadini in difficoltà.” Prima di suicidarsi Arpino è stato in chiesa, dove ha pregato su un inginocchiatoio davanti ad un quadro della Madonna. Poi è uscito, dopo poche decine di metri, è entrato nel parcheggio dove ha messo la sua auto, ha impugnato la pistola, ha premuto il grilletto e si è tolto la vita. “Questa sera, in piazza Mercato, all’inizio della rassegna cinematografica del Social World Film Festival – aggiunge Gennaro Cinque – osserveremo un minuto di silenzio in memoria di Arcangelo Arpino. Non ci sono parole difronte ad un gesto tanto disperato. Il nostro è un piccolo gesto in memoria di questa ennesima vittima della crisi”.