Al passaggio del corteo di fedeli nelle strade del centro antico si è verificato un triste episodio che ha visto vittima un collaboratore dello staff del sindaco Luigi Bobbio. Il fotografo e giornalista Gennaro Manzo è stato minacciato di morte da un gruppo di persone, membri di una associazione di volontariato che si occupa in particolar modo dell’arenile stabiese. Si sono fatti trovare nelle vicinanze di un palazzo, dove vi erano lavori edili in corso, tutti intorno ad un cumulo di materiale di risulta edile. Alla vista del fotografo stabiese hanno chiesto il perché non documentasse quello che per loro era simbolo del degrado in cui vive il quartiere. Per il fotoreporter solo una richiesta strumentale. Manzo ha continuato a camminare ed uno dei volontari ha insistito nella sua richiesta. Quest’ultimo ha inveito contro Manzo minacciandolo di morte. “Stavo seguendo la processione per lavoro quando sono stato fermato, in una traversa del centro antico, da queste persone che mi chiedevano di fotografare materiale di risulta edile – ha detto Manzo – Ho deciso di lasciar perdere continuando a camminare ma una persona del gruppo ha cominciato ad inveire contro di me. Minacce come “ti taglio la testa”, io non ho ceduto alle intimidazioni”. Successivamente il fotoreporter ha fatto ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo dove gli è stata diagnosticata una tachicardia e uno stato di ipertensione. La prescrizione dei medici: tre giorni di riposo. A testimonianza della strumentalizzazione, controlli della polizia municipale hanno constatato che il cumulo di rifiuti speciali era ancora lì. “Ho denunciato alle forze dell’ordine l’episodio – ha concluso il fotoreporter – per tutelare la mia incolumità e la mia etica professionale. Hanno tentato, invano, di macchiare una vittoria delle istituzioni”. Manzo rivela il suo sms a Bobbio dopo il passaggio in via Brin: “Il boss spara i fuochi ma il Santo non si inchina. Lei è l’orgoglio di tutti gli stabiesi per bene”. La sola colpa del fotoreporter è stata quella di fare parte dello staff di Bobbio con cui i volontari di Arenile Stabiese Pulito hanno avuto uno screzio durante le celebrazioni del 25 aprile scorso: Bobbio fece rimuovere la maglietta di Asp apposta sul monumento del marinaio in villa Comunale. La decisione non è piaciuta ai volontari che, come si suol dire, se la sono legata al dito. “Un appartenente al mio staff – ha commentato Bobbio – è stato ignobilmente minacciato di morte da personaggi purtroppo noti, in relazione all’attività che lo stesso dipendente svolge nell’ambito dello staff di Palazzo Farnese. L’intimidazione ha causato un breve ricovero della vittima in ospedale con le successive dimissioni e una prognosi di 3 giorni. Il fatto è stato prontamente denunciato all’Arma dei carabinieri. Agli autori di questo ignobile episodio vanno la mia totale deplorazione e rivolgo auguri di pronto ristabilimento, insieme alla mia solidarietà e la mia incondizionata stima, alla vittima del gesto. Mi auguro che gli autori vengano presto identificati, denunciati e condannati in maniera esemplare. Questi delinquenti devono finalmente capire e rassegnarsi che la legge sta tornando a vincere a Castellammare e non sarà la loro rabbia velenosa a fermarci”.
RC