“Carte di viaggio. Incisori a Ravello”

La mostra dal titolo “Carte di viaggio. Incisori a Ravello”,  curata da Ada Patrizia Fiorillo, studiosa attenta della “storia del viaggio” sulla Costa d’Amalfi, con la direzione artistica di Bruno Mansi, ritorna dopo qualche anno nella prestigiosa sede di Palazzo Sasso a Ravello, dove rimarrà in mostra fino al30 giugno 2012.

L’esposizione raccoglie diciassette artisti dediti soprattutto alla pratica dell’incisione. Intorno all’antica tecnica dell’incisione, si snoda l’intero percorso della mostra che, nel comune denominatore di Ravello, evidenzia la peculiarità di tale linguaggio. Nell’alchimia del processo che lo sottende, nella ricerca fatta di continue sperimentazioni, il campionario di immagini incise, tutte realizzate presso il Laboratorio di Nola di Vittorio Avella, che gli artisti invitati propongono, è il frutto di una lenta elaborazione. Una Ravello delineata come riflesso di un progetto maturato in quello spazio compreso tra la matrice e la stampa, insistendo sull’elemento primario del segno, sulla possibilità di ordinarlo al risultato finale di una forma. Forme che narrano di intenzioni, di memorie, di emozioni, di visioni della realtà come misura di un tempo interiore. Tecnica ed immaginazione, rigore ed emozione, sembra essere questo l’insegnamento escheriano sulla cui traccia la Fiorillo  riordina le “carte di viaggio” di questi diciassette autori, seguendo il filo di un abbecedario che, dal segno,  comune indizio grafico, muove lungo i sentieri della sua applicazione, tra le alchimie delle tecniche utilizzate come mezzo di espressione creativa da Giuliana Balice, Marina Bindella, Renata Boero, Bruno Canova, Francesco Cecchetto, Hsiao Chin, Isabella Ciaffi, Anna Crescenzi, Luce Delhove, Pilar Dominguez, Simon Fletcher, Peter Freeth, Valeria Manzi, Luigi Marcon, Ines Merola, Angela Occhipinti, Mario Teleri Biason.

Ogni luogo si prospetta ai nostri occhi nella riduzione di come lo vediamo, nella misura di come ce lo raccontiamo. È una scoperta svelata soprattutto dal filtro delle sensazioni, formulata alla luce delle emozioni che convergono nel ritagliare il profilo che di esso intendiamo conservare e trasferire. È un patrimonio che si rinnova soprattutto nella dimensione del viaggio, in quel tanto di avventuroso e di misterioso che lo sostiene. È cosi, esemplificato da una letteratura riccamente stratificatasi, anche per il viaggio a Ravello. Su questo tema, sugli stimoli che esso produce nell’alimentare la facoltà dell’immaginazione, torna ad insistere la proposta odierna che, sotto la direzione, come per le trascorse edizioni, di Bruno Mansi, punta ancora una volta sulla capacità degli artisti “di pensare per immagini” (Calvino).

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