Chiaro e diretto il messaggio lanciato a Ercolano dall’esponente del PdL Aniello De Rosa in merito alla necessità di puntare sulla formazione socio culturale dei giovani e non esclusivamente su “meeting tra addetti ai lavori” per rilanciare credibilità e produttività. “Non possiamo assistere ad interessanti ma passivi dibattiti – ha precisato De Rosa – dai contenuti etici sicuramente notevoli ma dalla scarsa rilevanza per il progresso economico e sociale di Ercolano. Come si possa parlare di progettazione europea o di futuristici disegni produttivi quando non si riesce neanche a garantire in loco la frequenza obbligatoria delle scuole nell’età dell’obbligo rimane ad oggi un mistero. E’ facile fare proclami, promettere tanto quando in realtà al momento non si è in grado di offrire nulla di concreto per la formazione professionale e la successiva occupazione di giovanissimi ercolanesi. Dall’incuria delle aree maggiormente rappresentative del paese alla questione dell’inadeguato supporto ricettivo per i numerosi nomadi stabilitisi nella zona si ha quasi l’impressione che si voglia guadagnare tempo nell’attesa non si comprende bene di quale miracolo risolutore. Lo stallo in cui versa ormai da troppi anni Ercolano non deve e non può persistere : chiediamo al sindaco Vincenzo Strazzullo di affrontare la questione in sede consiliare al fine di stabilire una strategia comportamentale tale da invertire l’infelice rotta attualmente percorsa dal governo locale”. A Ercolano sono in molti a ritenere che certe occasioni d’incontro siano solo un pretesto per mantenere vivo il nome e il prestigio di qualche politico forse ultimamente “in ombra”. Certo è insolito sentir parlare di piani operativi straordinari per la sicurezza quando consiglieri comunali di maggioranza hanno pubblicamente evidenziato i limiti gestionali di risorse locali che rischiano miseramente di implodere sotto la pessima gestione di tecnici quanto meno “distratti”. “ In fondo questo paese non chiede altro – ha concluso De Rosa – che di essere tutelato e amato dai propri amministratori per la tradizione culturale e archeologica che lo contraddistingue. Fermiamo il triste peregrinare delle nuove leve verso località del nord in cerca di quel minimo di benessere che i luoghi natii gli hanno negato per troppo tempo”.
Alfonso Maria Liguori