Napoli, arriva una proposta per un nuovo stadio e il restyling del San Paolo

700milioni di investimenti, tutti privati, gran parte da fondi internazionali, un project financing totalmente a carico degli investitori: questa una delle ricette pervenute nelle stanze del Comune di Napoli, per realizzare il nuovo stadio. Parte dei milioni di euro servirà per ristrutturare il San Paolo.

Il progetto è stato promosso da un gruppo imprenditoriale guidato da Maria Luisa Faraone Mennella ed è stato realizzato da Arup, leader mondiale del settore (con la collaborazione dello studio Corvino e Multari), che ha progettato anche l’Allianz Arena di Monaco.

Il quartiere Ponticelli è il luogo scelto per questo “concept”, fin’ora solo una idea e niente di più. A prescindere da tutto, il sindaco de Magistris ha più volte ribadito che “la volontà politica dell’amministrazione è quella di avere un nuovo stadio”. Si tratterà di un impianto all’avanguardia, uno stadio di categoria 4, adatto anche ad ospitare le finali di Champions League, la massima competizione europee tra club di calcio.

Il “vecchio” San Paolo avrà nuove funzioni e non sarà scollegato dal nuovo impianto: il concept ha come idea di base di unire le aree est ed ovest per candidare Napoli a capitale degli eventi. Ecco perché chi vorrà fare il nuovo stadio dovrà prendersi in carico la restaurazione del San Paolo, impianto che resterà completamente pubblico. Lo scenario che si presenta, stando cosi le cose, dovrebbe essere questo: a  Ponticelli una struttura multifunzionale con 55mila posti, disponibile anche per concerti di risonanza internazionale; un palaeventi da 12mila posti al chiuso e il San Paolo rifatto con 35mila posti a disposizione. . 

La zona orientale di Napoli è già al centro di investimenti per 2,3 miliardi, attraverso “NaplEst”, ovvero un gruppo di imprenditori di cui fa parte la signora Mennella, che senza ricorrere a finanziamenti pubblici, intendono  valorizzare l’area orientale.

Intanto iniziano i primi dubbi. Secondo il Piano Regolatore, i suoli sono nella disponibilità dei proponenti  e l’articolo 50 chiarisce: “Le utilizzazioni compatibili dei suoli sono le seguenti: attrezzature per l’istruzione superiore, sanitaria, attrezzature per lo sport da competizione”. Diversa e molto più critica la posizione di Carlo Iannello, presidente Commissione Urbanistica in Comune, che scrive sul suo blog in internet: “Il P.R.G. vigente non prevede nessun nuovo stadio. Quindi se si dovesse effettivamente procedere alla realizzazione di un nuovo stadio occorrerebbe una variante ad hoc del P.R.G. per cui sarà il consiglio comunale,  a decidere se si dovrà fare o meno un nuovo stadio e dove realizzarlo”.

 

Diversi sarebbero i vantaggi che questa nuova struttura potrebbe portare: il bacino di utenza sarà almeno due volte superiore a quello del San Paolo, perché si abbraccerebbe tutto il vesuviano e oltre. Si parla di 3 milioni di fruitori potenziali del nuovo impianto, è situato in una zona servita dai nodi ferroviari e autostradali. Inoltre l’idea è quella di far vivere l’impianto 7 giorni su 7 con attività di servizi, terziario e tempo libero. In cambio alla cosa pubblica andrebbero:  centomila metri quadrati di parco attrezzato di fianco allo stadio con piste ciclabili e attività sociali che vedranno protagoniste soprattutto le scuole dell’area. I proponenti hanno previsto anche i tempi: 3 anni di lavoro, se si parte a inizio 2013 per la fine del 2015 lo stadio verrà consegnato. A quel punto partirà il restyling del San Paolo che sarà pronto entro il 2018.
 

                                                                                                                               Mario De Angelis

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