Napoli, raccolta firme per una spiaggia pubblica. 10 mila adesioni: l’obiettivo del comitato ‘Una spiaggia per tutti’

I 2,5 chilometri  da Nisida al confine con Pozzuoli, circa un decimo del litorale di Napoli, sono il luogo adatto per una spiaggia pubblica. A pensarla così sono ormai in molti e già da molte settimane il comitato “Una Spiaggia per Tutti”, sta raccogliendo le firme in giro per la città.

 10mila firme per portare nel consiglio comunale di Napoli una delibera che obblighi effettivamente l’amministrazione comunale, a rendere balneabile quel tratto di costa. “Nel caso in cui il Consiglio comunale dovesse bocciare la delibera proposta, si presenteranno altre firme per arrivare a un referendum consultivo” – afferma uno dei promotori della campagna “Una spiaggia per tutti”.

Tuttavia la questione non è cosi semplice come potrebbe apparire. In primo luogo, si deve pressare il governo nazionale affinchè mantenga gli impegni assunti con l’Accordo del Programma Quadro del 2007: accordo che stabilisce l’erogazione dei fondi necessari per rimuovere la colmata di cemento e bonificare le spiagge e il mare, come previsto anche dalla legge 582 del 1996. Su questo terreno il sindaco de Magistris ha già ribadito che nelle prossime settimane verrà presentato il cronoprogramma ufficiale di interventi per le bonifiche.  In secondo luogo si dovrebbero ritirare tutte le concessioni demaniali rilasciate per uso balneare o nautico: posizione che permette, ora come ora, a vari imprenditori di lucrare sulla gestione del litorale di Bagnoli. Occorrerebbe, poi, cancellare dagli strumenti urbanistici, il previsto porto turistico per 700 barche, vanificando dunque la prevista bonifica.

Non è finita qui. Bisognerebbe anche rivedere l’Accordo di Programma del 1997 che permette a Città della Scienza di occupare l’arenile di Coroglio con vari capannoni, in deroga a strumenti urbanistici. Tutti provvedimenti che possono partire solo ed esclusivamente dal Consiglio Comunale. 

 

“Per rendere effettivi i diritti al mare ed alla spiaggia pubblica – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Luigi De Falco – bisognerà intervenire sulle previsioni del Piano Urbanistico Attuativo; interventi che potranno essere prodotti avviando un processo partecipato sulle scelte urbanistiche dell’area”.

L’assessore ai Beni Comuni e Democrazia Partecipativa Alberto Lucarelli, tra i primi firmatari, ha più volte sottolineato l’importanza di “un’iniziativa tesa a restituire ai napoletani il pieno godimento del diritto al mare”. “Dopo l’acqua quale bene comune – ha spiegato Lucarelli – viviamo una nuova tappa per l’importante affermazione del diritto alla balneazione, nella grande tradizione storica della nostra città, attraverso strumenti di democrazia diretta e di partecipazione dei cittadini”.

Una battaglia non facile, anzi molto complessa. Una battaglia però necessaria, visto il grande inquinamento ambientale e la selvaggia speculazione di alcuni imprenditori su quell’area.

Mario De Angelis

 

                                                                                                                          Mario De Angelis

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