La questione Aticarta è ancora irrisolta. Ad un mese dall’apertura del centro commerciale “La Cartiera”, prevista per il 13 giugno, gli ex dipendenti Ati protestano di nuovo davanti al comune per reclamare il proprio diritto a lavoro. A scatenare la loro rabbia sono state le proposte telefoniche di una delle società che sarà presente nell’ipermercato. Secondo il racconto dei lavoratori, infatti, la Mediaworld avrebbe offerto a due di loro un contratto part- time (quattro ore) e a tempo determinato (per due anni), chiedendo di accettare o, dopo ventiquattro ore di riflessione, rinunciare. Quella che può sembrare una manna dal cielo in tempo di crisi si trasforma in una beffa per due motivi: innanzitutto quel centro commerciale viene costruito per garantire il loro lavoro; in secondo luogo, nell’accordo ministeriale che prevede la riconversione, quel lavoro deve essere a tempo pieno e indeterminato. L’interlocutore istituzionale cui gli ex operai della cartiera si rivolgono è il sindaco Claudio D’Alessio, tra i firmatari della convenzione. Il primo cittadino, confrontandosi con i sindacalisti Domenico Cascone, Gennaro Torre e Raffaele De Gennaro, si impegna a far rispettare il patto del 2006 e rinvia la soluzione della vertenza all’incontro del 17 maggio tra le parti sociali, il comune e la Fergos, la società controllata da Coopsette incaricata di gestire l’impianto. Tuttavia l’obiettivo degli ex dipendenti Ati è conoscere con chiarezza e definitivamente la data delle assunzioni e assicurare il rispetto dell’intesa raggiunta al Ministero dello sviluppo economico, per cui il loro assorbimento è prioritario e imprescindibile. Le lungaggini che hanno caratterizzato il loro ricollocamento turbano oltremodo i lavoratori, che temono oscure manovre volte ad escluderli o penalizzarli, avendo ascoltato molte voci che vorrebbero alcune assunzioni già realizzate con tanto di corsi di formazione. A sintetizzare l’allarmante situazione per l’intera città è Vincenzo Mazzetti, segretario del circolo del PD di Pompei: “Siamo molto preoccupati perché il problema è a monte. Quando le società hanno concluso i contratti dovevano essere garantiti immediatamente i posti dei lavoratori. Pompei, inoltre, dovrebbe puntare sul turismo, altrimenti si rischia che questo centro commerciale determini la morte del suo commercio già provato, come si può vedere dai negozi sfitti in centro che non vengono rilevati”. In ogni caso, i lavoratori, non soddisfatti delle rassicurazioni del sindaco, hanno occupato l’aula consiliare del comune per oltre un’ora discutendo in maniera accesa sul da farsi in questo difficile frangente. Al termine di una complessa opera di mediazione da parte dei rappresentanti sindacali gli ex dipendenti della cartiera hanno deciso di organizzare un presidio permanente davanti al cantiere del nuovo centro commerciale fino all’incontro di giovedì 17. Con al speranza che tutto si risolva secondo gli accordi senza ulteriori tentennamenti e che anche i cittadini facciano sentire la loro solidarietà e vicinanza ai lavoratori.
Claudia Malafronte