Plateale protesta della società sportiva G.S. Città di Volla per la gara Coppa Campania Giovanissimi

Cinquanta a zero. Questo l’ncredibile risultato della gara di Coppa Campania Giovanissimi giocatasi il 14 maggio scorso presso il campo “Caduti di Brema” di Napoli – Barra. A riportare una tanto sonora, quanto chiaramente voluta in segno di protesta, sconfitta la Società Sportiva G. S. Città di Volla, che in tal modo ha voluto protestare per quella che ritiene una grave ingiustizia subita, nonché una violazione di norme federali per comportamento antisportivo da parte della Società Monteruscello la quale, dopo aver svolto un intero campionato ai vertici della classifica ed essersi garantita una tranquilla posizione di classifica e la qualificazione ai play – off nel campionato giovanissimi, conclusosi da poco, andò ad affrontare l’ultima partita di quel campionato, in trasferta contro la Juve Domizia, schierando volutamente una formazione inedita e palesemente di rincalzo, perdendo la partita stessa per 3 a 0 e, con ciò, decretando la penalizzazione della G. S. Città di Volla che, a seguito di tale risultato, veniva esclusa dai play – off.

Questo comportamento fu già, all’epoca, denunciato dalla Società G. S. Città di Volla mediante esposto all’ufficio indagine degli organi federali, rimarcando come il comportamento antisportivo della Società Monteruscello abbia contemporaneamente offeso:

–  i suoi giocatori, che dopo aver partecipato come titolari all’intero campionato, in occasione della gara in contestazione, furono lasciati nella loro sede a svolgere una seduta di allenamento;

–  i giocatori che hanno partecipato alla gara in contestazione, mandati allo sbaraglio con il chiaro intento di perdere la partita;

– i calciatori della Società G. S. Città di Volla, penalizzati ingiustamente dalla decisione presa, dopo un campionato affrontato con impegno ai vertici della classifica;

oltre a rappresentare una violazione delle norme federali di comportamento etico (NOIF art. 48 comma 3), dove si impone alle società di schierare sempre la migliore formazione possibile.

La decisione di perdere la partita in questione in modo così plateale per 50 a o è stata presa dalla Società e condivisa da tutti i calciatori che, in tal modo, hanno voluto richiamare l’attenzione degli organi federali a che in futuro ciò non abbia più ad accadere.

“La società Monteruscello può e deve vincere tutti i campionati che desidera, ma che ciò avvenga nel rispetto delle regole”. Questo quanto dichiarato dalla dirigenza della società vollese che riporta sotto i riflettori un mondo, quello del calcio, che in nessun modo riesce a darsi un codice etico e morale.

Quanto succede a livello nazionale con lo scandalo infinito del calcio scommesse trova la giusta radice in comportamenti che di sportivo non hanno assolutamente nulla. Se dovesse essere confermato da chi di dovere quanto denunciato dai giovanissimi allievi della scuola calcio vollese, la federazione sarebbe chiamata a prendere degli esemplari provvedimenti nei confronti di dirigenti, tecnici e responsabili che hanno determinato tale stato di cose.

La lealtà deve essere un valore ineludibile, soprattutto per chi pratica sport e soprattutto per chi inizia da bambino percorsi agonistichi che devono essere fucina per la formazione del carattere, per l’apprendimento delle regole e delle norme morali che regolano la vita civile in ogni ambito umano.

Se non siamo capaci di dare questi segnali ai nostri figli, hai tanti giovanissimi che si affacciano con entusiasmo al mondo dello sport, alla gioia di una vittoria sudata sul campo, allora non dobbiamo scandalizzarci se poi questi giovani atleti, una volta diventati uomini, saranno uomini senza dignità e valori se non quelli legati al guadagno facile e alla cultura omertosa e per nulla rispettosa dell’avversario.

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