Portici, l’assessore Rosario Frosina risponde al magistrato Nicola Marrone

Non si è fatta attendere la replica dell’assessore ai lavori pubblici del comune di Portici, Rosario Frosina, a seguito delle dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dal magistrato Nicola Marrone. L’ex assessore della giunta Cuomo con deleghe all’avvocatura e al personale, spiegò i motivi delle sue dimissioni nel maggio del 2010. Marrone, infatti, affermò che il suo
cammino da assessore non poteva più continuare a seguito della decisione di Rosario Frosina di proseguire il suo operato da amministratore con deleghe ai lavori pubblici, nonostante fosse coinvolto in una indagine. Per il magistrato del tribunale di Torre Annunziata, Frosina “avrebbe dovuto, secondo i corretti canoni dell’etica politica fare, almeno temporaneamente, il classico passo indietro in modo da permettere alla magistratura di poter svolgere il proprio lavoro senza il timore di inquinamenti probatori e dare alla cittadinanza una risposta di trasparenza”. L’assessore Rosario Frosina ha risposto così alle dichiarazioni di Nicola Marrone:

Nell’intervista del nostro giornale al magistrato Nicola Marrone, sono state espresse impressioni sull’operato dell’amministrazione. Cosa ne pensa delle dichiarazioni dell’ex assessore?  

“Ho letto con attenzione e una certa dose di stupore la lunga intervista all’ex assessore al Personale del Comune di Portici, il magistrato Nicola Marrone. Preliminarmente, voglio fare un caloroso in bocca al lupo al mio ex collega di giunta, che ha deciso di
scendere in campo come candidato a sindaco! Gli auguro però che la sua “scalata” al vertice dell’amministrazione comunale, di cui tanto si vociferava e che ora lui stesso annuncia, sia fondata sulla proposta e non sul livore e sul risentimento che trasudano da ogni parola della sua intervista. Un livore e un risentimento rivolti a un’amministrazione comunale di cui pure Marrone, con
il pieno accordo di tutti noi, ha fatto parte per un breve periodo senza lasciare, purtroppo, alcun ricordo sotto forma di idee, proposte, atti, provvedimenti o spunti di riflessione che abbiano contribuito in qualche modo alla crescita della nostra città, che Marrone sembra conoscere poco e male”.

Poco e male? Cosa intende?

“Iniziamo dalla scarsa conoscenza del territorio e dell’amministrazione che Nicola Marrone dimostra in ogni singola riga della sua intervista. L’ex assessore sostiene di non intravedere alcuna strategia organica di sviluppo nell’azione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cuomo. Marrone dimentica che con un atto di consiglio comunale del 2009 abbiamo adottato il Dos (Documento di Orientamento Strategico), elaborato grazie a una capillare campagna di ascolto delle associazioni cittadine. L’adozione del Dos ci ha consentito di entrare a pieno titolo a far parte del Programma “Più Europa”, grazie al quale il Comune di Portici ha potuto intercettare i finanziamenti europei necessari per procedere alla riqualificazione della città. Dettaglio non trascurabile: al momento della discussione in giunta del Più Europa, il giudice Marrone era ancora assessore! Memoria corta o malafede? Ma andiamo oltre”.

Per Nicola Marrone, lei avrebbe dovuto fare un passo indietro, dato il suo coinvolgimento in una indagine…

“L’ex assessore Marrone si lascia andare a giudizi e considerazioni particolarmente sibilline e offensive nei confronti del sottoscritto e non solo. Da buon magistrato, Marrone dovrebbe conoscere bene la differenza tra un’indagine e una condanna. Eppure, pur di gettare ombre e sospetti sull’amministrazione comunale di Portici, non esita a richiamare il Codice Etico del Pd
collegandolo a una vecchia indagine aperta dalla magistratura nei confronti del sottoscritto. Ebbene: il Codice Etico del nostro partito, e l’amico Nicola, dovrebbe saperlo, stabilisce l’incompatibilità tra la permanenza in carica di un assessore e una condanna passata in giudicato. Nel mio caso, invece, siamo fermi a un’indagine aperta tre anni fa e dalla quale non è mai scaturita nemmeno una richiesta di rinvio a giudizio, ripeto, in tre anni. Ma allora Nicola Marrone ritiene che anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, rinviato a giudizio per l’inchiesta Why Not, dovrebbe dimettersi dalla carica? A mio parere assolutamente no:
bisogna infatti rispettare il lavoro della Magistratura, come il sottoscritto ha sempre fatto, e aspettare che i giudici si esprimano prima di trarre conseguenze politiche. Delle due l’una: o Marrone strumentalizza una vecchia vicenda che non si è mai concretizzata, oppure è a conoscenza di fatti e circostanze a noi (e ai cittadini) ignote. In entrambi i casi, la sua presa di posizione è singolare, per alcuni aspetti inquietante. A proposito di etica: il Csm e la Corte Costituzionale hanno più volte ribadito la inopportunità che un magistrato in servizio svolga funzioni di amministratore pubblico e attività di partito finchè è nell’esercizio delle sue funzioni. Tantissimi magistrati oggi fanno politica, legittimamente, a tutti i livelli: tutti loro hanno avuto la “sensibilità” di mettersi in aspettativa dalla Magistratura nel periodo della loro attività politica o istituzionale. Tutti tranne Nicola Marrone, che durante la sua breve e non indimenticabile esperienza da assessore continuò a svolgere tranquillamente anche la sua funzione di magistrato. Un caso unico in Italia di “attaccamento” alla poltrona, anzi alle poltrone, che il neocandidato a sindaco di Portici potrebbe avere la gentilezza, finalmente, di spiegare. Ricordo a me stesso che Marrone è stato assente al 20% delle sedute di giunta che si sono svolte durante il breve periodo in cui ha ricoperto contemporaneamente la funzione di assessore e quella di Giudice presso il Tribunale di Vallo della Lucania, percependo quindi entrambe le indennità”.

L’amministrazione Cuomo ha sempre legato il suo operato alla trasparenza e alla legalità. Questo legame sembra essere messo in discussione…

“L’amico Marrone nella sua intervista lascia chiaramente intendere che dal punto di vista della legalità e dell’etica pubblica questa amministrazione comunale avrebbe qualcosa da farsi perdonare. Marrone utilizza un linguaggio sibillino; gli risponderò, al contrario, in maniera chiara e diretta, come è nel mio costume. Questa amministrazione di centrosinistra si è distinta sui temi della legalità conquistandosi il plauso e il consenso dei cittadini e di tutte le Istituzioni. Tra i tanti interventi messi a segno ne ricordo uno in particolare: l’abbattimento di due strutture abusive di proprietà della famiglia Vollaro, il clan camorristico egemone a Portici. Quel giorno, insieme alle forze dell’ordine e al sindaco Vincenzo Cuomo, il sottoscritto era sul posto a coordinare le operazioni di demolizione. Dov’era Nicola Marrone? E dov’era quando il sottoscritto riceveva e denunciava minacce gravissime rivolte anche alla sua famiglia. Non c’era, evidentemente imbottigliato in quel traffico di via Libertà che sembra, leggendo la sua
intervista, il problema più importante da risolvere nella nostra città”.

Vuole aggiungere altro?

“Si, per finire, mi rivolgo direttamente all’ex collega di giunta e al militante (e autocandidato a sindaco) del Pd: non credo, caro Nicola, che il modo migliore per lanciare la propria candidatura sia sparare a zero contro l’intera amministrazione, il sindaco e la coalizione di centrosinistra. Le tue parole sembrano quelle di un esponente di opposizione. La mia preoccupazione è che sia tale la tua smisurata ambizione politica che tu sia pronto a sacrificare ad essa anche l’unità, così faticosamente raggiunta e conservata, del Partito Democratico e del centrosinistra di Portici. In bocca al lupo”.

Andrea Scala

 

 

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