Alligatore grato, abbraccia lo scienziato

Salvato da una diga, l’animale commosso riconosce i benefici ricevuti e, in segno di riconoscenza, cinge con estremo amore lo scienziato che lo ha soccorso.
La notizia ha dell’incredibile ed infatti è falsa, il titolo di questo articolo è uno sfottò ad un titolo “serio”: ALLIGATORE INGRATO, ATTACCA LO SCIENZIATO, apparso il 18 maggio 2012 nella homepage del sito web dell’ANSA, la principale agenzia di stampa italiana. Sembra, stando a quello che si apprende, che questo alligatore privo di riconoscenza prima si sia fatto salvare dal prode scienziato e dopo gli abbia rifilato un bel morso. Proprio una bestia questo animale ingrato!
Perché questa burla? Beh, perché alcune notizie proprio non si possono apprendere. Il cervello si rifiuta di incamerarle, sono talmente devianti e deviate che al solo sentirle istupidiscono. L’ egocentrismo dell’uomo supera ogni limite e pretende che tutto il resto del regno Animalia si uniformi al nostro modo di fare. Ci viene facile pensare che un animale possa provare sentimenti come la gratitudine e l’ingratitudine, l’amore e l’odio, il perdono e la vendetta e così via, solo perché siamo fermamente convinti di essere il cardine di ogni cosa. Ma non basta, ci risulta più facile pensare che un animale diverso da noi, in quanto tale, possa provare sentimenti negativi, perché la nobiltà d’animo è una nostra prerogativa.
Chi ha un minimo di conoscenza del sistema natura sa che le cose non stanno così. L’uomo è semplicemnte un animale tra gli animali, ha le sue caratteristiche distintive ma sono proprie della specie. È assurdo pensare che un alligatore possa attaccare per ingratitudine. Immaginate la scena: l’animale sta per i fatti suoi nell’acqua della diga, magari neanche si rende conto che corre un pericolo mortale. Arriva questo tizio che dice di essere uno scienziato e inizia a fare strambe manovre che, a suo dire, servono a salvare l’animale. Ma questo la bestia non può saperlo, capisce solo che prima stava bello tranquillo e adesso un animale diverso da lui gli gira intorno con fare sospetto. Questo basta per agire secondo uno schema prestabilito di difesa che, senza nessun ragionamento, lo fa scattare a fauci spalancate in direzione del molestatore così per spaventarlo e costringerlo alla fuga.
Tutto qua, sembrerà banale ma è così, nessuna gratitudine, nessuna ingratitudine e nessuna notizia sensazionale. Se ci piacciono queste cose meglio dedicarsi al salvataggio degli altri esseri umani.

Ferdinando Fontanella

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